Semaforo verde a Palazzo dei Normanni per il disegno di legge sulla semplificazione delle procedure amministrative: 33 a 24 i voti favorevoli.
Un ddl che ha fatto riemergere vecchi dissapori tra l’assemblea regionale e il governo Musumeci. Il testo di iniziativa parlamentare che, dopo un lungo lavoro in prima commissione, è stato incardinato in aula, era pronto ad assorbire gli emendamenti ed essere votato.
Ma anche il governo, con una corsa frenetica delle ultime ore, ha presentato un testo, più o meno sulla stessa materia, sotto forma di emendamento. La polemica ha assunto carattere politico. Ma dopo numerose contestazioni principalmente da parte dell’opposizione. Uno degli articoli che oggi ha fatto alzare i toni è stato l’articolo 2 della norma.
Articolo 2
In relazione all’esigenza di assicurare gli interventi straordinari necessari a seguito dell’emergenza da pandemia Covid-19 e nelle more dell’intervento legislativo statale che assicuri un quadro unitario di misure di semplificazione dei procedimenti amministrativi, al fine di sostenere la ripresa economica della Regione e di assicurare l’accelerazione delle procedure ordinarie per la realizzazione di opere infrastrutturali di interesse strategico, già finanziate nell’ambito di atti di programmazione anche a valere su risorse extraregionali, nonché al fine di assicurare la riqualificazione, l’adeguamento e la messa in sicurezza di edifici scolastici di proprietà della Regione e degli enti locali e di immobili di proprietà delle aziende del servizio sanitario regionale in relazione alla gestione dell’emergenza di pandemia Covid-19, incluse le attività riabilitative su soggetti già affetti dalla patologia, il Presidente della Regione, entro 10 giorni dalla data di entrata della presente legge, nell’ambito delle competenze attribuite ai singoli enti, con propri decreti, previa delibera di Giunta, per un termine non superiore a 18 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nomina commissari:
a) i sindaci dei comuni interessati per le opere di interesse comunale e per gli interventi sugli edifici scolastici comunali;
b) i sindaci metropolitani ed i presidenti dei liberi Consorzi comunali per le opere d’interesse sovracomunale e per gli interventi sugli edifici scolastici delle ex province regionali;
c) i direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere interessate per gli interventi sugli immobili sanitari.
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Articolo che per l’opposizione conferisce un elevato potere al governatore Musumeci. Per il deputato del Pd Antonello Cracolici “questo articolo è criminale. E‘ una legge liberticida e i rischi di non poterla gestire per snellire le procedure. Aumenterà le intermediazione.”
Ma l’ex assessore all’Agricoltura è stato prontamente ripreso verbalmente da Gianfranco Miccichè, che ha detto: “Chiedo di tenere un atteggiamento più consono. Certi parole come manette o criminale non dovrebbero essere usate all’interno di Palazzo dei Normanni”.
“Questa era una legge nata dall’onorevole Sammartino. Ad oggi non si è stravolto assolutamente nulla. Mi fa strano il voto di oggi. Perchè credevo che eravamo tutti d’accordo in merito a questa legge. Non ho compreso le motivazioni dell’opposizione di oggi”, afferma a seguito del voto il presidente dell’Ars.
All’attacco del deputato PD, anche il capogruppo di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò. “Le nuove misure di semplificazione e sburocratizzazione e l’ulteriore valorizzazione del silenzio-assenso, delle autocertificazioni e della conferenza dei servizi garantiranno l’accelerazione dei procedimenti amministrativi e saranno fondamentali per la ripresa economica in Sicilia dopo l’emergenza Coronavirus. Molto importante anche la possibilità che la giunta regionale possa decretare lo stato di crisi e di emergenza al verificarsi di eventi che richiedono risposte tempestive ed efficaci. Inoltre il governo Musumeci ha voluto garantire un iter più celere per la realizzazione di opere infrastrutturali e per la riqualificazione, l’adeguamento e la messa in sicurezza di edifici scolastici di proprietà degli enti locali“.
“Pertanto, definirla “legge di criminali” e augurare “le manette” come ha fatto il Pd in aula è molto grave. Altro che “prevaricazione” o “disprezzo per gli assetti democratici”, questa legge è nell’interesse dei siciliani e quei deputati dell’opposizione che non l’hanno votata favorevolmente se ne assumeranno la responsabilità politica, per loro è un’occasione perduta“.