E’ stato individuato dal cacciamine Numana della Marina Militare, a quasi 1.400 metri di profondità, il relitto del peschereccio Nuova Iside, ‘scomparso’ dai radar lo scorso 13 maggio nelle acque tra San Vito Lo Capo e Ustica. Lo scafo della nave si trova a circa trenta miglia dalla costa di Palermo.
IL RITROVAMENTO
Nelle ricerche sono stati usati mezzi sofisticati della Marina, con il supporto della Guardia Costiera.
In particolare, sono stati impiegati dei sensori ed un veicolo filoguidato del Comando Subacquei e Incursori (Comsubin). La ricerca è iniziata lo scorso 30 maggio, con l’impiego della fregata della Marina Militare.
I ricercatori avevano individuato un’area di possibile presenza, dove il cacciamine Numana ha poi svolto ulteriori ricerche.
Le profondità del fondale, la presenza di forti correnti marine, l’incertezza della posizione dell’affondamento e le condizioni meteorologiche non ottimali, hanno reso la ricerca particolarmente difficile e complessa.
La conferma dell’identità del relitto è stata ottenuta grazie ad alcune immagini del nome scritto sulla fiancata. Le immagini e il restante materiale ritrovato verranno ora messe a disposizione dell’autorità inquirente.
BANDIERA: “PASSO FONDAMENTALE VERSO LA VERITÀ
“Accolgo la notizia del ritrovamento, nelle profondità marine, da parte della Marina Militare, del relitto del moto peschereccio di Terrasini, “Nuova Iside”, scomparso lo scorso 13 maggio, nelle acque tra San Vito Lo Capo e Ustica. Dopo l’indagine e il sequestro della petroliera “Vulcanello”, un passo fondamentale verso la verità“.
Lo dichiara in una nota l’Assessore regionale per la Pesca Mediterranea, Edy Bandiera.
“Un ringraziamento va alla Marina Militare – prosegue Bandiera – che da i primi istanti della scomparsa del peschereccio, fino ad oggi, ha profuso ogni sforzo utile al ritrovamento del peschereccio. Questo risultato è anche frutto di un grande impegno“.
PERIZIA SULLA PETROLIERA “VULCANELLO”
Intanto, è terminato oggi pomeriggio l’accertamento irripetibile nel porto di Augusta sulla petroliera “Vulcanello”.
La nave, secondo l’inchiesta della procura di Palermo, si trovava nella stessa rotta della Nuova Iside. I carabinieri del Ris hanno prelevato 25 campioni che saranno analizzati nei prossimi giorni.
Alle operazioni ha preso parte anche l’avvocato della famiglia Lo Iacono, Aldo Ruffino. Gli esami, disposti dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Vincenzo Amico, puntano a ricostruire l’eventuale dinamica dell’accaduto.