“Che ben venga un centro destra allargato”. Questa è la chiave di lettura delle prossime elezioni in Sicilia per il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Il leader degli azzurri evidenzia che “Nessuno deve minimamente pensare che io possa dialogare con i partiti di centro rinunciando politicamente a Matteo Salvini”.
L’ex ministro esprime un giudizio positivo per tutto il gruppo parlamentare di Italia Viva: “Se il centro si rafforza sono felice. Io da presidente dell’Ars ho il dovere di dialogare con i partiti e i deputati. E posso assolutamente testimoniare che il gruppo parlamentare di Italia Viva ha dei ragazzi molto bravi, che sanno politica”.
L’intervista
- Presidente la Sicilia laboratorio politico: quali saranno le prossime mosse nell’Isola?
Se in Sicilia ci fosse la possibilità di rafforzare il centro non vedo quale potrebbe essere il problema. Ma ciò non esclude la nostra vicinanza alla Lega di Salvini.
- Ma lei non ha mai avuto buoni rapporti con il leader della Lega…
Non è vero. Al al di là di un periodo dai toni esagerati tra me e Salvini, Forza Italia con la Lega ha governato da sempre. Fa parte del nostro dna politico. Oggi l’accordo con la Lega per noi ha un significato squisitamente politico su alcuni temi. Ma quelli del carroccio non sono atteggiamenti di destra estrema.
- Come quello sull’immigrazione…
Ci sono stati atteggiamenti che mi sono sembrati esagerati, soprattutto sulla materia immigrazione. Ma tutto si è risolto.
- Quindi lei non crede più ad una coalizione moderata…
Non ho detto questo. Io credo che un partito di centro non esiste più.
- E se tornasse in politica un uomo come Totò Cuffaro?
Lo escluderei. Ma non per il politico… perché non c’è più il concetto che va candidato un personaggio come espressione di una ideologia. Noi abbiamo cercato e cercheremo l’espressione della capacità e della competenza.
- Chi per esempio?
Ad oggi uomini particolari a livello nazionale non se ne sono visti tanti…
- Quindi non tiene conto di nessun politico di questo governo nazionale…
C’è stata una ventata di incompetenza che si è affidata alla totale questione dei mal di pancia del Paese. Mi sembra che sia una operazione che va sempre più scemando. Credo che questo tipo di atteggiamento nei confronti del nuovo ed incompetente sia stato già pagato abbastanza. Oggi sono tutti pentiti di aver votato il Movimento 5 Stelle.
- Al di là del suo leader politico che è Berlusconi, lei ad oggi non riconosce un leader di governo….
Se Salvini prende più voti di Berlusconi, il leader è lui.
- Lei potrebbe mai essere un uomo del Carroccio?
Non potrei stare nella Lega, perché rappresenta a parer mio un territorio molto preciso. Ma questo non significa che non si può provare a stare insieme con tematiche convergenti.
- Che ne pensa dell’ipotesi della federazione tra Diventerà Bellissima e la Lega?
Per me la Federazione è una minchiata colossale. Ma che significa Federazione? Siamo già una alleanza. Siamo già tutti federati. Se federarsi significa poter ottenere 4 collegi nazionali dalla Lega… non so che dire, ma se parliamo di ideologia non ha senso.
- Quindi da ciò che mi sta dicendo il centrodestra è felice e contento?
No. Sinceramente posso lamentare che in questo momento non è la posizione di destra che mi infastidisce ma la predominanza catanese in questo governo regionale. Avere qualche direttore di museo o sanitario palermitano o di altre province in più non sarebbe male. La gente la sente questa visione troppo catanese delle cose. Sulle scelte che fa la politica, io credo che sia fondamentale dare un equilibrio dei poteri distribuiti sui territori. Questo è un qualcosa che lamento, non posso non dirlo. E’ come se quelli bravi fossero solo catanesi. Noi siciliani abbiamo bisogno di trovare interlocuzioni politiche a Roma, è questo il problema. Qui in Sicilia non ci sono province di serie A e serie B.
- Ma a lei va bene Musumeci?
A me Musumeci va benissimo. Ma deve fare il presidente della Regione. Se per caso lui o uno dei suoi, immagina di fare il capo dei nostri partiti a me non sta bene. Se io chiedo all’interno di Forza Italia una scelta utile per il mio partito, decide il partito stesso. Decidiamo noi.
- Tradotto mi sta dicendo che c’è aria di rimpasto in giunta…
Dei venticelli della politica mi dicono che c’è bisogno di un rimpasto. Io ancora non ho chiesto nulla a Musumeci. Ma credo che se esistesse una esigenza politica di rimpasto, il presidente Musumeci non può rifiutarsi. Queste sono scelte del partito che vanno rispettate. Fermo restando che Musumeci ha il diritto e il dovere di rifiutare potenziali assessori proposti.
- Quindi si farà un rimpasto?
Non c’è dubbio. E se dovessi chiederlo io, le scelte del mio partito spettano al mio partito.