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A Bar Sicilia, per la puntata numero 121 della trasmissione de ilSicilia.it, ospite di Manlio Melluso e Maurizio Scaglione il presidente onorario della Fondazione Antonino Caponnetto Giuseppe Antoci, che da Presidente del Parco dei Nebrodi ha fatto approvare il cosiddetto ‘Protocollo Antoci’ e che nel maggio del 2016 fu vittima di un attentato del quale si è molto parlato.
Antoci accoglie la decisione del gip, – che ha archiviato l’indagine bis sui dubbi della natura dell’attentato subito, nata sotto stimolo della commissione regionale Antimafia – con soddisfazione, ma non nasconde una certa amarezza per le vicissitudini che ha dovuto affrontare: “Ho vissuto questi giorni in maniera triste, per certi versi – ha detto – Non mi ha fatto piacere dover vedere definire ‘elucubrazioni mentali’ le tesi dell’Antimafia regionale, mi addolora. Come mi addolora vedere invitato il Presidente della commissione regionale Antimafia (Claudio Fava, ndr) a non attaccare i magistrati“.
Un giudizio molto critico quello di Antoci sul comportamento di Fava: “Ho la sensazione che si voglia essere per forza i detentori della verità. Allora c’è un problema, non vorrei che ci fosse qualcuno che vuole fare il professore ma non si accorge che gli alunni pensano che quel professore mette in atto atteggiamenti strani. Mi aspettavo che Claudio Fava dicesse ‘Abbiamo sbagliato’“, sono le parole dell’ex Presidente del Parco dei Nebrodi.
Dopo l’archiviazione, dunque, Antoci può ritenersi soddisfatto. Anzi no: “Se c’è stato qualcuno che ha portato avanti un tentativo di delegittimazione – afferma -, se sono stati compiuti dei reati in tal senso, questi devono essere perseguiti alla stessa stregua di quelli commessi da chi quella notte ci ha sparato addosso“. Poi ancora una battuta su Fava: “Ho dovuto ascoltare che diceva ‘non credo che la mafia nutra risentimento (nei confronti di Antoci, ndr), anzi se ne frega. Io intanto stavo morendo ammazzato“. Nessun rancore verso i commissari dell’Antimafia regionale: “Non c’è l’ho con loro“, dice Antoci. Fatta eccezione per Nicola D’Agostino: “Mentre raccontavo dell’attentato ha riso“, è il racconto di Antoci.
Infine una battuta sul Pd e sulla dirigenza del partito: “Con Zingaretti ho un forte rapporto consolidato nel tempo“. E il neo-segretario siciliano Anthony Barbagallo? “Può fare bene“, dice Antoci.