Risolto, dopo 7 anni, il giallo del tentato omicidio di Domenico Cuntuliano. La polizia di Trapani ha arrestato il cognato, l’imprenditore Matteo Bucaria che, nel 2013, per mettere le mani sul patrimonio della vittima, incaricò un amico di eliminarlo.
L’uomo, cinquantaduenne trapanese, molto conosciuto in città, trovandosi in difficoltà economiche, sfociate poi anche in una sentenza di condanna per bancarotta, aveva deciso di eliminare il cognato per potersi impossessare del suo patrimonio derivante sia da una eredità che da un risarcimento di 650mila euro per un incidente subito.
La vittima, nonostante la sua buona fede, aveva intuito che il congiunto gli stesse sottraendo denaro ed a più riprese aveva chiesto sempre più insistentemente spiegazioni sul reale ammontare dell’indennizzo assicurativo e su altre operazioni bancarie, ricevendo solo vaghe indicazioni. L’imprenditore, preoccupato per l’insistenza del cognato, incaricò un amico di ucciderlo, promettendogli soldi in cambio.
Nonostante due colpi di arma da fuoco la vittima riuscì a sopravvivere e indicò il killer che fu individuato, arrestato e condannato a 12 anni di carcere. L’uomo non ha mai svelato il coinvolgimento dell’imprenditore. Negli scorsi mesi la polizia ha sequestrato una lettera scritta dal carcere dal killer a Bucaria: l’autore si lamentava di non aver ricevuto il compenso concordato per il delitto chiedendo una adeguata rendita per sua famiglia. Smascherato l’uomo ha tirato in ballo il mandante dell’agguato che è stato arrestato.