“Leggo che qualcuno si starebbe lamentando di una sacrosanta decisione del Ministro Provenzano, quella di prevedere un taglio del 30% sui contributi che le imprese del Sud versano sui propri lavoratori, e rimango basita. Da anni diciamo che il Sud andrebbe sostenuto, che l’Italia viaggia a due velocità ma poi, quando finalmente si inizia a lavorare nella direzione giusta, qualcuno trova il coraggio di esternare malumori. Se non si introduce una fiscalità di vantaggio per chi fa impresa nel Mezzogiorno, grazie alla quale si incentiva l’occupazione e si attraggono nuovi investimenti, come si pensa di risolvere la questione meridionale? Probabilmente, al netto di tante belle parole di circostanza, a molti politici del Mezzogiorno d’Italia non importa proprio un bel nulla”.
Così Gabriella Giammanco, Vicepresidente di Forza Italia in Senato e portavoce azzurra in Sicilia.
“Il ministro Provenzano – prosegue – ha semplicemente preso atto del fatto che per anni al Sud siano mancati gli investimenti che pure gli spettavano, di come la clausola del 34% non sia mai stata rispettata, e di come questa parte d’Italia sia rimasta indietro rispetto al resto del Paese. Al punto che per tale situazione siamo stati ripetutamente richiamati dall’Unione europea. Si tratta di regioni dove il reddito pro capite è nettamente più basso rispetto alle altre e dove si pagano più tasse per via delle addizionali locali a fronte di servizi pessimi o inesistenti. I dati sulla disoccupazione sono drammatici e i Meridionali vivono da sempre sulla loro pelle il dramma dell’emigrazione. Cos’altro serve per giustificare la manovra? Il Ministro sta lavorando nella direzione giusta, i critici della misura non si rendano responsabili di alimentare una sterile e pericolosa contrapposizione tra Nord e Sud d’Italia, e’ un dovere di tutti noi lavorare a sostegno di una parte del Paese da sempre dimenticata” conclude Giammanco.