Più di 1500 avvocati indagati, di cui 570 detenuti e 441 condannati in Turchia. Il governo turco stringe ancora di più la morsa sui difensori della legalità del proprio Paese, acquisendo l’autorità di controllare gli Ordini degli avvocati nel Paese e di sospenderne i membri, qualora lo ritenesse necessario. Ma la lotta per i diritti non ha confini e non ha nazionalità.
Lunedì 21, a partire dalle 18,30, al Giardino dei Giusti, a Palermo, si terrà un incontro-dibattito dal titolo “Avvocati turchi, una lotta per i diritti”, nell’ambito dell’Alloro Fest.
Apriranno l’incontro, Francesco Leone, presidente Agius – Associazione giuristi siciliani, Antonello Armetta, segretario Coa – Consiglio dell’ordine di Palermo e l’on. Pino Apprendi, ideatore di Alloro Fest.
Al termine dei saluti, Alessandro Ienzi reciterà un monologo su Ebru Timtik, l’avvocato e giornalista turca che ha sacrificato la propria giovane vita per difendere la democrazia e il giusto processo nella natia Turchia morendo nella prigione di Silivri dopo 238 giorni di digiuno, accusata di favoreggiamento terroristico per essere l’avvocato difensore di esponenti di un’organizzazione. Timtik è stata incarcerata per aver svolto il proprio mestiere ed è morta per difendere quello in cui credeva.
Interverranno Giovanni Immordino, presidente Coa Palermo, Maria Carla Grimaldi, consigliere e Resp. Commissione diritti umani Coa Palermo, Michele Calantropo, consigliere Coa Palermo, esperto in diritto internazionale, Nicola Giudice, Osservatore Internazionale per i Giuristi Democratici e Simona Ciancitto, direttivo Agius.
L’evento, organizzato da Agius, è a numero chiuso e si svolgerà nel rispetto delle disposizioni anti covid-19. Sarà garantito il distanziamento sociale ed è obbligatorio l’uso della mascherina.