A Mazara del Vallo centinaia di persone hanno manifestato per chiedere la liberazione dei 18 pescatori ostaggi in Libia da 26 giorni.
Dalla sera del sequestro, avvenuto l’1 settembre scorso, i familiari hanno perso ogni contatto con i loro. Vi è stata solo una telefonata fatta dal comandante del Medinea, Pietro Marrone, il quale esortava gli armatori ad andare a Roma.
Alla manifestazione è stato invocato l’intervento del Governo affinché i pescatori vengano liberati. I familiari e marineria avevano manifestato già a Roma.
LA SITUAZIONE
I marittimi sono detenuti nel carcere di El Kuefia, non si sa in quali condizioni.
Le autorità libiche hanno chiesto, in cambio del rilascio, la liberazione di quattro connazionali condannati dal Tribunale di Catania a 30 anni di carcere e tuttora reclusi in Italia.
I quattro libici sono stati arrestati con l’accusa di aver fatto parte del gruppo dei scafisti responsabili della ‘Strage di Ferragosto’ in cui morirono 49 migranti.
La Farnesina, insieme all’intelligence, sta lavorando al rilascio dei pescatori.
IL SINDACO DI MAZARA
“La situazione è davvero complessa, ma abbiamo i primi timidi segnali di un inizio di dialogo. La trattativa vera e propria sappiamo che è complicata, noi siamo ottimisti che possa partire il prima possibile ma la pazienza della comunità dei pescatori di Mazara del Vallo è terminata, adesso i nostri uomini devono tornare a casa“, ha detto Salvatore Qunci.