Il portale allestito dalla Regione Siciliana per il click day è già andato in tilt. Tutto rinviato a giovedì prossimo, 8 ottobre. “Si comunica che il click day previsto dalle ore 9 del 5/10/2020 a causa di una problematica tecnica imputabile a Tim spa è da intendersi riinviato alle ore 9 di giovedì otto ottobre“. Questo è il messaggio apparso nella schermata dei computur di numerosi imprenditori che aspettavano con ansia di poter accedere al portale creato dall’assessorato alle Attività Produttive.
Da più parti (opposizione, associazioni, imprese, confesercenti) era stato chiesto al presidente Musumeci ed all’assessore Turano un rinvio del click day o una modifica nei requisiti d’accesso. Difficoltà di vario genere si sono registrate per l’iscrizione alla piattaforma, indispensabile per potere partecipare al click day. In ultimo il M5S aveva segnalato anche casi nei quali gli imprenditori, accedendo al proprio profilo, si erano ritrovati i dati di un’altra azienda.
“Il Bonus Sicilia è una misura di sostegno alle imprese seria e trasparente, l’esatto contrario di alcune mancette inefficaci che alcuni critici mi sembrano evocare” aveva affermato Mimmo Turano, assessore alla Attività produttive della Regione Siciliana.
“I numeri che quotidianamente ci fornisce la piattaforma informatica – aveva aggiunto Turano – ci consegnano l’alto indice di apprezzamento per questa misura: in quattro giorni diecimila domande pre compilate per circa 128 milioni di euro. Bonus Sicilia è una misura che con il presidente Musumeci abbiamo concepito per sostenere concretamente le microimprese danneggiate dal lockdown e non come un contributo ridottissimo da distribuire a pioggia e senza criterio”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale siciliana
“Eravamo stati facili profeti quando avevamo invitato il governo della Regione a tenere in considerazione le tante segnalazioni delle associazioni di categoria sui disservizi nella procedura del Click Day, a cui avevano voluto replicare ieri pomeriggio i dirigenti del dipartimento Attività produttive, assicurando che tutto andava bene e che non vi erano anomalie nella piattaforma informatica. Il rinvio, ancor prima della partenza, lo testimonia“, commenta Elvira Amata.
“Come partito siamo sempre stati perplessi su questa procedura, già maldestramente utilizzata dal governo Conte, che premia il caso piuttosto che le reali esigenze delle aziende, ma si utilizzino almeno questi tre giorni – conclude Amata – per permettere alle imprese di poter perfezionare ancora la fase di preregistrazione“.
Il commento di Francesca Donato (eurodeputato Lega)
“L’assessore Turano guardi in faccia il vero problema e smetta di ignorare le richieste più volte avanzate dalle associazioni di categoria, in merito all’esigenza di una procedura che consenta a tutti gli aventi diritto di partecipare al bando in condizioni eque. Le scuse adesso non bastano. Serve, invece, individuare un metodo di ripartizione efficace ed equo e pretendere dal governo Conte gli stanziamenti necessari a coprire il fabbisogno reale di sostegno alle PMI”.
È quanto afferma l’europarlamentare della Lega Francesca Donato, in riferimento al black out del sito della Regione siciliana a cui, oggi, non sì è potuto accedere per partecipare al click day.
“Escludere dal bonus per le piccole medie imprese – aggiunge l’esponente della Lega – in un momento di crisi drammatica come quello attuale, tutti coloro che per ragioni organizzative, tecniche o semplicemente per pochi minuti di ritardo non rientrano nella ristretta fascia di disponibilità consentita dal click day è un’ingiustizia inaccettabile, che la Regione siciliana deve definitivamente cancellare”.
“Si apra una finestra temporale più ampia per la presentazione dei progetti, con modalità sia telematiche che cartacee per chi non ha ancora i dispositivi digitali adeguati. Tutte le piccole e medie imprese siciliane in difficoltà devono poter accedere al bonus per coprire almeno in parte i danni della crisi”.
“È evidente, comunque, che le ragioni alla base della scelta del click day sono di tipo economico. Gli importi disponibili sono scarsi e per questo si è scelto di premiare solo chi arriva primo. Ma è proprio questo l’aspetto più iniquo: la Regione siciliana non può avallare l’abbandono del comparto produttivo isolano, ma deve pretendere dal governo nazionale i fondi necessari per sostenere le proprie piccole imprese”.
“Non bastano i fondi europei non spesi e rimodulati per salvare dal disastro la Sicilia”, ha concluso la Donato. “Serve un impegno di Roma e il governo Conte deve essere chiamato alle proprie responsabilità. I soldi ci sono, dunque si spendano in modo utile per chi dà lavoro e produce, invece di disperderli inutilmente in mille rivoli”.