“Sono azioni indegne di un gruppo politico quelle messe in atto dai parlamentari del movimento 5 stelle. Non è vero che ci siamo aumentati lo stipendio né la pensione. Con queste cose non si scherza specialmente in un momento così difficile per tutti. Non consento a nessuno questo gioco sporco. Questo è terrorismo. Dichiarazioni di questo tipo sono delinquenziali. Non c’è dubbio che tutto ciò viene fatto nel vano tentativo di riconquistare il consenso che i 5 stelle hanno irrimediabilmente perso. Una simile vergogna non l’avevo mai vista. Ho conosciuto tanti politici ma mai di un livello così basso”.
Queste le parole con le quali il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, ha reagito al comunicato del movimento 5 stelle che aveva insinuato di un aumento di stipendio e pensioni del parlamentari.
LA PRECISAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE SCIME’
Dopo il comunicato stampa del Gruppo Movimento Cinque Stelle a firma del Capogruppo Giorgio Pasqua, il Segretario generale dell’Assemblea regionale siciliana, Fabrizio Scimè, interpellato ha così precisato.
“L’Assemblea regionale con la legge di riduzione dei vitalizi (legge regionale n. 19/2019), ha previsto che il deputato regionale possa costituire la base di riferimento della propria pensione contributiva versando i relativi contributi sulla intera retribuzione mensile. Tale facoltà concessa dalla legge presuppone, dunque, una domanda da parte del deputato e il versamento a suo carico dei relativi contributi”.
Si tratta, dunque, di una applicazione anche ai deputati regionali dei principi generali del sistema pensionistico contributivo, come qualunque lavoratore che gode di una pensione contributiva.