In seguito al nuovo DPCM emanato dal Governo Conte, secondo cui la Sicilia è contrassegnata come “zona arancione” a causa dell’alto rischio di diffusione del Covid-19, numerosi cittadini hanno espresso il loro dissenso.
Il sindaco di Castelbuono Mario Cicero ha dunque deciso di rivolgersi direttamente al Presidente della Regione Nello Musumeci, chiedendo di opporsi alle misure restrittive imposte dal nuovo decreto.
Queste sarebbero infatti troppo “pesanti per la vita sociale ed economica delle Nostre Comunità“, come ha scritto Cicero in una lettera aperta destinata a Musumeci, e sarebbero inoltre “sicuramente dettate dalla pressione delle lobby economiche“.
“È assurdo chiudere i Centri Commerciali soltanto sabato e domenica – prosegue il sindaco -, gli stessi sono luoghi di assembramento giornaliero dove intere famiglie oltre a fare acquisti trascorrono il loro tempo libero“.
Parrebbe infatti che nei centri storici e nei Centri commerciali naturali di Castelbuono tali restrizioni non sarebbero necessarie, poiché i negozi sono già adeguatamente distanziati e non vi è modo di creare assembramenti.
Altrettanto insensato, secondo il primo cittadino, è “non fare nessuna restrizione per i funerali, per la mobilità del commercio ambulante itinerante, dei corrieri, degli agenti di commercio o non imporre l’utilizzo sia delle mascherine che delle visiere per accedere ai mezzi pubblici o nei posti dove è difficile mantenere la distanza interpersonale“.
Obiettivo finale della lettera del Sindaco Cicero sarebbe la distinzione tra Comuni “virtuosi“, che hanno cioè “eseguito correttamente la sanificazione e la gestione sanitaria corretta dell’emergenza Covid“, da quelli che al contrario non sono stati altrettanto rispettosi delle misure da adottare.
“Solo così – conclude – possiamo dare speranza e un futuro ai nostri territori, al mondo dell’impresa e del lavoro, dei nostri Comuni“.