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Esame di abilitazione rinviato, i praticanti avvocati: “Vogliamo contribuire alla Giustizia che a noi viene negata”

lunedì 9 Novembre 2020

A fronte di una situazione sanitaria che, purtroppo, va avanti da quasi un anno, solo ad un mese dall’esame di abilitazione forense, il Ministro Bonafede comunica il rinvio in primavera, ancora senza alcuna data certa, non contemplando alcuna modifica alle modalità di esame.

Da mesi i Praticanti Avvocati sapevano che rischio di contagio non avrebbe permesso a migliaia di persone di stare chiusi per tre giorni nelle enormi aule, ma soltanto a ridosso dell’esame è stato comunicato un rinvio senza alcuna proposta alternativa.

Per diventare Avvocato non bastavano 18 mesi di pratica, spesso senza alcun rimborso spese, e un esame arcaico, iniquo ed incerto, adesso viene loro rubato anche un altro anno, senza alcuna indicazione sulle modalità di svolgimento.

È assurdo come il sogno della libera professione dipenda da un esame che, nonostante il sottosegretario al Ministero della Giustizia definisce “garante della qualità della selezione“, ci tiene per anni in sospeso, con percentuali di ammessi bassissime dopo correzioni degli scritti che spesso durano solo pochi minuti“, hanno protestato i Praticanti Avvocati.

Nel 2020 hanno assistito a loro coetanei abilitarsi a tutte le altre professioni con un esame orale che a loro invece viene negato “con evidente lesione del diritto alla parità di trattamento” mentre, d’altra parte, nelle aule parlamentari non si vuole ancora decidere su una riforma che viene reclamata a gran voce da anni.

Non chiediamo la laurea abilitante o un provvedimento che ci proclami avvocati senza alcun esame, chiediamo semplicemente di poter avere la possibilità di esercitare come tutti in modo più rapido la professione per la quale studiamo da anni“, hanno poi continuato.

Chiedono dunque di non essere privati di altro tempo, della possibilità di affermarsi professionalmente attraverso una semplice abilitazione la cui professione che ne deriverà dipenderà solo dalle loro capacità e non certo dalle tasche dello Stato, dell’opportunità di perseguire i loro programmi di vita e della possibilità di contribuire alla Giustizia di questo Paese che per i Praticanti Avvocati è principio cardine di un percorso durato anni. La stessa giustizia che a loro oggi viene negata.

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