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Sono state tante le attività svolte dalla Caritas Diocesana di Palermo, la quale comunica con un report le azioni svolte durante l’emergenza Covid.
LA NOTA
“Le tante emergenze – alcune evidenti, altre nascoste – accese dall’irruzione della pandemia da Covid-19 hanno rappresentato per gli operatori e i volontari della Caritas Diocesana un impegno notevole in termini di servizio. Attraverso l’elaborazione dei dati dell’OPR (l’Osservatorio Povertà e Risorse cui afferiscono 39 centri) della Caritas di Palermo, è stato possibile leggere la realtà del territorio diocesano e operare un monitoraggio continuo dei diversi servizi forniti alle persone in condizione di fragilità, grazie anche all’impegno dei tanti volontari e degli operatori che hanno collaborato – e continuano a collaborare – nella gestione e nell’organizzazione dei servizi quotidiani e di quelli determinati dall’emergenza.
La Caritas Diocesana di Palermo, alla luce dei DPCM e delle disposizioni del Governo, delle indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana e del nostro Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice, in raccordo costante con le autorità amministrative del territorio, non ha mai interrotto e continua a mantenere i servizi essenziali in favore delle persone più fragili e bisognose, nel rispetto delle norme igieniche e sanitarie per la tutela della salute di tutti.
All’interno del Report allegato sono offerti numerosi elementi utili a comprendere le diverse risposte che sono state offerte ai bisogni delle persone più fragili, ricordando che tutti possiamo e dobbiamo essere portatori di speranza.
Le prime fasi del periodo pandemico (marzo-maggio) hanno registrato l’attivazione di reti solidali di fronte ai nuovi, crescenti e impellenti bisogni: ad esempio quelli di numerosi dipendenti di attività costrette ad abbassare le saracinesche, quelli dei cosiddetti “lavoratori a giornata”, dei precari, dei tantissimi soggetti che sopravvivono con il lavoro sommerso; ma anche dei tanti che si sono trovati in quarantena oppure da soli e che non riuscivano a reperire beni di prima necessità. Si sono acuiti i bisogni di chi, a diversi livelli, viveva già da prima della quarantena in situazione precaria, come gli homeless, le famiglie straniere senza documenti, italiani senza reddito (neanche quello di cittadinanza) e senza residenza che adesso più di prima vivono profondamente lo stato di isolamento ed emarginazione. Relativamente al sostegno alimentare, tra marzo e maggio sono state raggiunte 5.024 famiglie per un totale di oltre 13 mila persone.
L’esperienza della pandemia ha infine evidenziato un diffuso spirito di solidarietà e ha sviluppato una rete di collaborazione a tutti i livelli, sia con le istituzioni (Comune, Città Metropolitana e Regione) per la gestione della centrale unica di distribuzione e di assistenza alle persone senza dimora, sia a livello ecclesiale (hanno collaborato l’ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro, la Pastorale Giovanile, l’ufficio Ecumenico e del dialogo interreligioso, la Fondazione Migrantes, la realtà confraternale, le parrocchie dell’Arcidiocesi e la Delegazione Regionale delle Caritas Diocesane). Decisiva anche la collaborazione di tante altre realtà commerciali (Lega Coop, COOP 3.0, Conad, Centro Olimpo, Prezzemolo e Vitale, Fiasconaro e i supermercati Decò per l’iniziativa della “Spesa SOSpesa”), di servizio (Croce Rossa Italiana, Agesci, Banco Alimentare, Banco Farmaceutico, Banco delle Opere di Carità, diversi gruppi e associazioni di volontariato) e ancora CNA, ERSU, Palermo Calcio, Acli.”