Ben 38 milioni di euro a sostegno del diritto allo studio universitario in arrivo tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. Si tratta del Fondo Integrativo Statale 2020 (FIS) per la concessione delle borse di studio agli studenti universitari che, per la Sicilia, ammonta a 27 milioni di euro.
A questi si aggiungono, ai fini di un sostegno ulteriore al diritto allo studio degli studenti siciliani, gli stanziamenti previsti dalla legge di stabilità regionale: 6 milioni utili ad ampliare ulteriormente il numero dei beneficiari e 5 milioni come contributo straordinario “una tantum” per le spese di affitto degli alloggi sostenute dagli studenti.
Le risorse disponibili, nettamente superiori a quelle degli anni precedenti, potranno garantire una percentuale di copertura del fabbisogno, rilevato dagli ERSU, particolarmente elevata ed auspicabilmente tale da determinare l’assegnazione di un’ulteriore premialità nazionale, se il conferimento delle borse riuscirà a raggiungere il 95% di soddisfacimento delle esigenze generali.
A darne comunicazione è l’assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale, Roberto Lagalla: «Sono convinto che l’accresciuta disponibilità di risorse e quindi l’impegno economico della Regione Siciliana, unito al significativo finanziamento dello Stato, ci daranno la possibilità di sostenere con maggiore efficacia il diritto allo studio degli universitari siciliani, contrastando gli effetti economici della pandemia da Covid-19 e riuscendo a garantire, attraverso gli ERSU, un maggior numero di borse di studio, a fronte di una domanda divenuta inevitabilmente più elevata. Inoltre, il contributo straordinario per le spese di alloggio vuole rappresentare un aiuto concreto allo sforzo che molti studenti e le loro famiglie continuano ad affrontare. Come governo regionale stiamo mettendo a disposizione ogni strumento possibile per continuare a sostenere il diritto allo studio dei nostri studenti ed a valorizzarne il percorso formativo».
Nel dettaglio, gli ERSU siciliani riceveranno a giorni il saldo, pari a 11 milioni, del FIS 2020 per l’erogazione dei contributi relativi all’anno accademico 2019/2020 che, per la Sicilia, ammonta ad un totale di 27 milioni di euro, precisamente 4 milioni in più rispetto allo scorso anno, grazie al maggiore cofinanziamento disposto dal governo regionale nell’anno precedente. Il Dipartimento istruzione e formazione professionale della Regione Siciliana ha comunicato al MUR la ripartizione del saldo destinato agli ERSU e lo stesso Ministero sta già provvedendo all’erogazione delle somme come di seguito ripartite.
L’Ente per il Diritto allo Studio di Catania riceverà 4 milioni di euro; quello di Enna, invece, 417 mila euro; all’ERSU di Messina sono assegnati 1,7 milioni ed infine all’ERSU di Palermo andranno 5 milioni di euro.
Questi fondi consentiranno di incrementare il numero dei destinatari attraverso lo scorrimento della graduatoria degli idonei aventi diritto, ma non ancora assegnatari per mancanza di risorse, fin qui limitate ai primi 16 milioni di anticipazione sui complessivi 27 oggi disponibili.
Ad ampliare ulteriormente la platea dei beneficiari di borse di studio contribuirà anche il decreto, appena pubblicato, riferito allo stanziamento di 6 milioni di euro per gli studenti iscritti ai corsi per il conseguimento di lauree, master universitari e dottorati di ricerca presso università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) con sede in Sicilia, risultati idonei ma non ancora assegnatari di borse di studio. Tale integrazione regionale eleva a 33 milioni di euro le somme complessivamente dedicate al finanziamento di borse di studio.
Infine, sempre come previsto dalla legge di stabilità regionale, saranno resi disponibili i 5 milioni di euro destinati alla concessione di un contributo straordinario “una tantum” di 500 euro per gli studenti siciliani fuori sede, iscritti a corsi per il conseguimento di laurea, master e dottorati di ricerca presso università o AFAM con sede in Sicilia, e conduttori o co-conduttori di alloggi residenziali, a condizione che non risultino già fruitori di servizi abitativi erogati dagli ERSU. È “in itinere” un ulteriore provvedimento nazionale del valore di circa 1,5 milioni che porterebbe ad oltre 6 milioni anche questo intervento.