«Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare “disobbedienza” sugli immigrati…». Lo scrive su Twitter il ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo che il sindaco Leoluca Orlando aveva detto “no” al decreto sicurezza.
“Sarò presto a Palermo – spiega il ministro dell’Interno – per consegnare ai cittadini una villa vista mare confiscata a un mafioso. Spero che nel frattempo il sindaco trovi il tempo di occuparsi dei tanti problemi della sua città, invece di disobbedire alle leggi sull’immigrazione approvate dal Parlamento”.
A rincarare la dose il consigliere comunale palermitano responsabile enti locali della Lega in Sicilia, Igor Gelarda, che aggiunge: “Mentre Palermo è completamente sommersa dai rifiuti, e i cittadini scappano, il sindaco pensa a contrastare il decreto sicurezza. Orlando Si conferma ancora una volta il sindaco degli altri, non dei palermitani. Non capiamo cosa ci stia a fare”.
“Ci sembra assurdo – prosegue Gelarda – che un sindaco di una città, grande Per quanto sia, si sia messo in testa di fare giurisprudenza. Ormai siamo al delirio di onnipotenza da parte del sindaco Orlando che ha deciso di manifestare questa sua forma di disobbedienza civile solo per ottenere un po’ di clamore mediatico. C’è una norma, c’è una legge e va applicata. Tra l’altro nonostante siano passati oltre 10 giorni fino a stamattina nella segreteria del dirigente che dovrà dare indicazione per l applicazione di questo ordine del sindaco, questa nota non era giunta. Non vorremmo trovarci nei panni del dipendente allo sportello dell’anagrafe che sarà chiamato a contravvenire alla legge dello stato”.
“Ha perfettamente ragione il ministro Salvini – conclude l’esponente leghista – quando dice che Orlando avrebbe ben altre cose di cui preoccuparsi piuttosto che questo. la città è invasa dalla spazzatura e siamo in piena emergenza sanitaria, continua Gelarda. E dal primo gennaio non sarà più possibile pagare i salari accessori ai dipendenti comunali. Ancora una volta Orlando si dimostra essere il sindaco per gli altri, e non dei palermitani”.
Orlando, infatti, con una nota inviata al capo area dell’ufficio anagrafe, ha dato disposizione di non applicare a Palermo le misure volute del cosiddetto “decreto sicurezza“, messo a punto dal vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, per quanto riguarda le norme che negano la possibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno.
L’articolo 13 delle legge 132 stabilisce che il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più per iscriversi all’anagrafe e quindi avere la residenza. In sostanza i comuni non potranno più rilasciare a chi ha un permesso di soggiorno la carta d’identità e i servizi, come l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale (quindi l’Asl) o ai centri per l’impiego, che verranno assicurati solo nel luogo di domicilio, visto che non c’è più la residenza, come un Centro di accoglienza straordinaria o un Centro permanente per il rimpatrio.
In realtà, per legge un sindaco non può disapplicare una norma di legge nazionale, e infatti Orlando chiede al responsabile dell’anagrafe di “approfondire tutti i profili giuridici anagrafici” che deriveranno dall’applicazione della norma, ma, in attesa di questo approfondimento, scrive il sindaco “impartisco la disposizione di sospendere, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica”.