Cari Watson, la vostra Patti Holmes vi accompagna a Ciminna, a circa 40 chilometri da Palermo, dove, il 19 e il 20 gennaio, si celebra San Sebastiano, che coinvolge il quartiere di Sant’Andrea. Prima di penetrare in questa sentita tradizione religiosa, raccontiamo l’origine etimologica di Ciminna.
- Nel 1911 il Dottore Vito Graziano affermava che: “La parola Ciminna sembra sia proveniente dalla lingua araba, dove si trova l’aggettivo soemìn, che significa pingue, grasso, parlandosi di terreno e il femminile scemìna(t), che si pronunzia soemìna. Questo significato della voce araba troverebbe la sua spiegazione nella fertilità del suolo, che fu dimostrata e meritò al Comune il titolo di ubertoso”.
- Il toponimo Chiminna compare per le prime volte in documenti scritti in greco del 1098, 1123 e 1176 alludenti a un centro abitato che, con molta probabilità, si troverebbe in contrada Cernuta e che, intorno al 1230, si spostò per cause ignote sull’attuale sito e in prossimità di un castello esistente sul colle Santa Anania. Nel ‘300 sotto la signoria di Matteo Sclafani viene citata come Terra (cittadina) e tra il ‘400 e il ‘600 si arricchisce di chiese e conventi, custodi di preziose opere d’arte, che le fecero meritare l’appellativo di Palermu lu nicu.
- Questa incantevole cittadina ha stregato anche la “Settima Arte” e, infatti, alcuni luoghi del paese, che sono scorci mozzafiato, e la Chiesa Madre furono scelti dal regista Luchino Visconti per “Il Gattopardo“, tra le scene indimenticabili: il ringraziamento in chiesa dopo l’arrivo a Donnafugata, le scene di caccia e la partenza del principe Chevalley. Per l’occasione molti abitanti furono presi per fare le comparse e in piazza Matrice fu costruita, in cartapesta, la facciata del palazzo dei Salina davanti alle abitazioni esistenti.
Festa di San Sebastiano
Le origini delle festa sono antichissime e ci sono dei momenti che, ripetendosi ogni anno, le regalano quella peculiarità che la contraddistingue: il gioco della ntinna, che vede una persona bendata che, in groppa a un asino, tra il divertimento dei presenti, tenta di rompere delle pentole di terracotta dove sono racchiusi generi alimentari; la vampa e la distribuzione delle arance, in ricordo del martirio di San Sebastiano che, si narra, fu condannato a essere trafitto dalle frecce in una zona del colle Palatino e, creduto morto dai soldati, lasciato in pasto agli animali selvatici. Nel momento in cui il suo sangue bagnò la terra, l’albero a cui era stato legato iniziò a produrre arance.
Nei giorni dei festeggiamenti, il 19 e 20 gennaio, si benedicono i campi perché viene esposto il Santissimo Sacramento, collegato alla semina e al raccolto del frumento. A Ciminna, la chiesa dedicata a San Sebastiano che sorge nella zona alta del paese, nel quartiere omonimo, custodisce il simulacro che viene portato in processione il giorno della festa. E’ una pregevole scultura in legno, attribuita da molti al Bagnasco, che raffigura San Sebastiano trafitto da innumerevoli frecce e legato a un albero.
PROGRAMMA
Sabato 19 gennaio
Alle 18
Santa Messa Vespertina
Alle 19 – Piazza S. Andrea
Tradizionale Ntinna
Domenica 20 gennaio
Alle 9,30 – Chiesa di San Sebastiano
Santa Messa
Alle 11 – Chiesa Madre
Santa Messa Solenne e breve processione eucaristica per la benedizione della semina
Alle 17
Processione del Simulacro di San Sebastiano dalla sua Chiesa alla Chiesa Madre
Alle 18 – Chiesa Madre
Santa Messa Solenne presieduta da Mons. Filippo Sarullo nel suo 25° anniversario di Sacerdozio
Seguirà la continuazione della processione dalla Chiesa Madre alla Chiesa di San Sebastiano
Da lunedì 21 a giovedì 24 gennaio
Alle 10 – Chiesa di San Sebastiano
Santa Messa ed esposizione del SS. Sacramento per tutta la giornata
Alle 17
Vespri e benedizione eucaristica.
Viva San Sebastiano e buona festa ai ciminnesi.