Si sospetta un caso di malasanità dietro la morte, due giorni fa, di un noto rappresentante di commercio di Avola, Corrado Roccaro, di 58 anni.
Il 7 gennaio scorso si era recato all’Ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa per essere sottoposto ad una operazione di ablazione atriale, intervento al cuore che avviene in day-hospital o al massimo con una notte di degenza. Invece non è più tornato a casa.
La sera stessa del 7 gennaio l’uomo è stato trasferito in rianimazione per un “versamento di sangue”, una complicazione post-operatoria che quasi mai avviene nei casi di ablazione atriale, termine tecnico per definire l’intervento di aritmia cardiaca.
La tecnica praticata era ritenuta di routine e semi-invasiva. All’inizio sembrava che l’operazione fosse andata a buon fine, ma la famiglia s’è insospettita quando lo stesso cardiologo che ha operato il paziente, ha avvertito la moglie che il marito sarebbe stato riportato in sala operatoria per delle complicazioni post-intervento.
In nottata Roccaro veniva poi trasportato in rianimazione. I sanitari comunicavano, intanto, ai familiari che l’indomani il congiunto sarebbe stato trasportato in reparto, giusto il tempo di ripresa. Ma così non è stato.
Durante la notte i medici della Rianimazione avvertivano il fratello della vittima, Sebastiano Roccaro, noto giornalista ed editore di Avola, che il paziente era gravissimo. Per il rappresentante di commercio, che è rimasto attaccato ai macchinari della rianimazione per 11 giorni, non c’è stato nulla da fare. L’uomo è entrato in morte celebrale nelle prime ore del mattino di sabato 19. Qualche ora dopo è stata staccata la spina alla presenza di una commissione medica, così come previsto dalla legge.
Una operazione di routine, quindi, si è trasformata in tragedia. Probabilmente, secondo i primi accertamenti, il paziente potrebbe essere rimasto troppo a lungo in arresto cardiaco.
Intanto, i familiari di Roccaro hanno già presentato un esposto-querela presso la Procura della Repubblica di Ragusa attraverso l’avv. Adriana Luminoso di Avola. La salma ora è in attesa dell’autopsia che accerterà le cause del decesso ed eventuali responsabilità.
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