La Giunta per le immunità del Senato ha votato no alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. La richiesta arrivava dai magistrati del Tribunale dei ministri di Catania, l’accusa era di “sequestro di persona aggravato” per non aver fatto sbarcare per 5 giorni i 177 migranti dalla nave Diciotti.
I voti a favore della proposta del presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, di dire no all’autorizzazione sono stati 16, 6 invece i contrari. Anche i componenti della Giunta del M5S hanno votato compatti a favore di Salvini. Nei giorni scorsi, infatti, avevano lanciato una consultazione sulla piattaforma Rousseau e la “base”, cioè gli “scritti, si è espressa per il “sì”: nel linguaggio con cui è stato formulato il quesito, era il modo per esprimere voto avverso ad un’eventuale autorizzazione a procedere contro il ministro. Una formula, quella scelta dal Movimento, che ha destato non poche perplessità sulla veridicità del voto on line.
Non appena Gasparri e i commissari sono usciti dall’Aula di Sant’Ivo alla Sapienza, dopo aver detto no all’autorizzazione a procedere per Salvini sul caso della nave Diciotti, i senatori del Pd che protestavano nel cortile hanno cominciato a gridare all’indirizzo del capogruppo del M5S in Giunta, Mario Giarrusso: “Vergogna e onestà. Giarrusso vergogna“.
I favorevoli alla proposta di Gasparri di dire no all’autorizzazione a procedere contro Salvini sono stati i 4 senatori di FI: Gasparri, Malan, Modena e Paroli; i 4 della Lega-partito Sardo d’azione: Pillon, Tesei, Pellegrini, Augussori; Meinhard Durnwalder del gruppo Autonomie; Balboni di FdI; i 6 esponenti del M5S: Giarrusso, Crucioli, Evangelista, Gallicchio, Riccardi, Urraro. La senatrice D’Angelo ha appena partorito e non si è presentata in Giunta. Per un totale di 16 voti.
Hanno votato invece a favore dell’autorizzazione a procedere e quindi contro la proposta di Maurizio Gasparri i 4 senatori del Pd: Cucca, Rossomando, Ginetti e Bonifazi; Pietro Grasso di LeU e Gregorio De Falco (ex M5S) ora al gruppo Misto.