Si sono dati appuntamento per mezzo di un tam tam sui social e sono arrivati da tutta la Sicilia per sottolineare, in una giornata importante per la storia della Sicilia, l’attualità delle ragioni di libertà, orgoglio e identità del popolo siciliano. Sabato pomeriggio diverse centinaia di persone hanno manifestato nel centro di Palermo per celebrare l’anniversario della rivolta del Vespro.
“Oggi ricordiamo quell’eroica pagina di storia siciliana- hanno affermato in una nota gli organizzatori del Comitato Vespro 2019 (che raggruppa una trentina di sigle) – affinché possa essere un insegnamento per tutti. Un insegnamento necessario, in un momento in cui il colonialismo colpisce sempre più la nostra economia, l’ambiente, il lavoro; un momento in cui l’isola viene minata di basi militari e di micidiali dispositivi di guerra come il Muos di Niscemi; un momento in cui il sottosuolo siciliano viene trivellata causando gravi danni all’ambiente; un momento in cui l’agricoltura, la pesca, la pastorizia vengono piegate agli interessi della Grande Distribuzione”.
“Lo Stato italiano – hanno detto ancora gli organizzatori – continua a calpestare i diritti garantiti dallo Statuto Autonomo e miseramente svenduti dagli “ascari” della Regione. Come se non bastasse in questi giorni lo Stato si prepara, con il “regionalismo differenziato”, a regalare i nostri tributi alle regioni del Nord, violando ancora una volta lo Statuto e condannando tutto il Mezzogiorno alla devastazione e al sottosviluppo. Su questo disegno politico tutti i partiti italiani sono d’accordo, tutti, dalla destra alla sinistra, dal governo all’opposizione. Mentre loro discutono sulla Tav, le strade siciliane cadono a pezzi, i morti e gli incidenti stradali non si contano; mentre discutono su come fermare gli immigrati, costringono il nostro popolo, non più solo i nostri ragazzi, ad emigrare”.
“La Sicilia vede scomparire i suoi figli migliori, assiste con sgomento alla devastazione del territorio, ai disservizi (ospedali, scuole, università, trasporti ecc.), alla miseria incalzante. È ora di dire Basta! Non possiamo più delegare il nostro futuro ai partiti italiani che hanno distrutto la Sicilia. È l’ora di un Nuovo Vespro. Come nel 1282, anche oggi è necessario riprendere in mano il nostro destino, batterci per l’autodeterminazione e per restituire la Sicilia al suo splendore. Siamo un popolo che non si arrende, che non cessa di battersi contro il sopruso e l’oppressione. Siamo eredi del popolo del Vespro, vogliamo una Sicilia di “bonu statu” e di “libirtati”.