In occasione della giornata dedicata al Grand Tour Contemporaneo, il progetto del Comitato Fondazioni Italiane Arte Contemporanea, la Fondazione Brodbeck, membro del Comitato, ha inaugurato a Catania (via Gramignani, 93) le mostre personali delle residenze artistiche realizzate da Christoph Meier, Ute Müller e Nicola Pecoraro.
I tre artisti vivono a Vienna e da molti anni condividono idee e spazi lavorativi: la loro ricerca, pur esprimendosi in modi differenti, si basa su una concezione comune della vita che ha nella condivisione di conoscenza, in una visione orizzontale e nella necessità di aprire alla storia e alla poesia, alcuni dei propri elementi essenziali.
Christoph Meier trasforma i suoi allestimenti in una sorta di pièce teatrale dove ogni opera, pur mantenendosi autonoma, dialoga in stretta relazione con le altre, amplificando l’effetto narrativo e perdendo autorialità.
In Ute Müller la superficie dipinta, fulcro delle sue installazioni, lentamente svela i diversi livelli di pittura in essa contenuti. Le leggere sculture e/o superfici architettoniche allestite intorno suggeriscono differenti punti di vista che consentono di definire frammenti di spazio, risolti solo nel rapporto che l’opera stabilisce con l’occhio, inizialmente spaesato e incuriosito.
Lo spettatore, in questo modo, si confronta con processi frammentari e individua diverse “vedute” che orientano il suo vedere rispetto a uno spazio pittorico apparentemente illeggibile.
Nicola Pecoraro, da sempre legato al processo come metodo base per la realizzazione delle sue opere, già attivo all’interno di cicli produttivi artigianali con le cere e industriali con le plastiche, oggi interiorizza questo atteggiamento proponendo cicli di opere, disegnate o dipinte, associate a installazioni sonore che riproducono suoni campionati e ambientali.
Realizzando in tal modo un ambiente dove il suono amplifica le percezione e la capacità narrativa dell’osservatore. Le immagini ritratte rappresentano quanto la sua mente registra ed elabora giornalmente, l’unica certezza e verità di cui disponiamo in tempi in cui tutto è il contrario di tutto.
Il progetto, all’interno di un complesso postindustriale situato nel cuore del quartiere storico di San Cristoforo, sede della Fondazione, rimarrà fruibile fino al 28 luglio.