Dal 2 maggio al 1° giugno, a Palermo, 20 appuntamenti per la seconda edizione della rassegna dell’Arcidiocesi di Palermo dedicata alle parole, alle immagini e ai suoni del sacro, che quest’anno avrà un’attenzione particolare alla creatività dei giovani artisti e alla musica.
Tra il visibile e l’invisibile. Spazi di luce a Santa Caterina d’Alessandria è il titolo della performance di luci, musica e parole che il prossimo 2 maggio alle 21 apre [In]Visibilia. Lo spettacolo, immaginato per scoprire la storia e i significati teologici della bellissima Chiesa barocca di piazza Bellini, è a cura dell’Accademia di Belle Arti in collaborazione con il Conservatorio Alessandro Scarlatti.
L’ideazione e la direzione sono di Maria Antonietta Malleo, le luci di Massimo Tomasino, le letture di Giusva Pecoraino, le ricerche teologiche di Nicole Oliveri. Le musiche sono eseguite dall’Ensemble di strumenti antichi del Conservatorio (Elena Schiera soprano, Calogero Contino tromba barocca, Emanuel Bravo Martinez e Karla Bocaz violino barocco, Carmelo Fallea viola, Daniela Lopez Quesada clavicembalo). Repliche nei giorni 3, 4, 5, 10 e 12 maggio, ingresso 5 €.
Le dichiarazioni, gli obiettivi, i luoghi. Monsignor Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, dichiara: “Dopo l’esperienza positiva dello scorso anno, la nostra Diocesi, seguendo l’esortazione di Papa Francesco, ha scelto di continuare a cercare nuovi linguaggi pastorali che – attraverso la bellezza del passato che si fa presente – possano aiutarci ad avviare un dialogo aperto con il mondo”.
“È auspicabile, scrive Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (n. 167), che ogni Chiesa particolare promuova l’uso delle arti nella sua opera evangelizzatrice, in continuità con la ricchezza del passato, ma anche nella vastità delle sue molteplici espressioni attuali, al fine di trasmettere la fede in un nuovo ‘linguaggio parabolico’. La bellezza ha la capacità di colpire l’uomo, richiamandolo al suo destino ultimo ed in questo senso costituisce un percorso privilegiato per avvicinarsi a Dio”.
“Il programma di [In]Visibilia”, prosegue Monsignor Lorefice, “accosta la bellezza dell’arte, la bellezza della liturgia e della spiritualità di alcuni grandi santi nella costruzione di un mirabile sentiero lungo la via pulchritudinis, “uno degli itinerari, forse il più attraente ed affascinante, per giungere ad incontrare ed amare Dio” (Benedetto XVI). La musica sacra, linea privilegiata scelta quest’anno e offerta a giovani artisti, ha un compito rilevante per favorire la riscoperta di Dio e per un rinnovato accostamento al messaggio cristiano e ai misteri della fede. La musica liturgica, in particolare, ci aiuterà a pregare perché essa risponde al bisogno di un tempo dove canto e musica strumentale, dischiudono possibilità inespresse dalla parola, dal gesto, dal silenzio, “sentiero privilegiato che aiuta ad incontrarsi con il Signore Gesù” (Papa Francesco, Ivi)” “.
[In]Visibilia propone un vero e proprio viaggio fra percezione e comprensione delle parole, delle immagini e dei suoni del sacro, un percorso di approfondimento del “testo” rappresentato dall’insieme di questi tre elementi, che si fondono negli spazi liturgici e nei conventi svelandone il patrimonio di spiritualità e di preghiera custodito da ciascuno di essi. La novità del 2019 sta nella particolare attenzione posta alla promozione di una creatività contemporanea legata ai temi del sacro e alla musica in particolare.
“Abbiamo voluto coinvolgere l’Accademia e il Conservatorio per creare spazi e occasioni di formazione per i giovani artisti», dice padre Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio beni culturali dell’Arcidiocesi. “Paolo VI diceva che era necessario un nuovo patto fra gli artisti e la Chiesa. L’auspicio è che si creino i presupposti per una nuova committenza del sacro in cui la Chiesa recuperi appieno il suo ruolo di mecenate”.
Sarà un mese di riflessioni, musica, incontri, performance e momenti di preghiera per riscoprire il significato delle tante bellezze d’arte contenute nei nostri monumenti religiosi. Nelle chiese, i cicli di affreschi, le pale d’altare, gli elementi decorativi e le statue sono veri e propri apparati teologici, ma spesso gli odierni orizzonti culturali non ci consentono di cogliere a fondo il tesoro di spiritualità che contengono. Saperli leggere, decifrarne il valore simbolico e la complessa iconologia, è fondamentale per comprenderli appieno.
I luoghi che scandiscono questo itinerario di conoscenza sono fra i più preziosi di Palermo, spazi che adesso l’Arcidiocesi vuole consegnare a una più completa e consapevole fruizione: la Cappella Palatina, gli oratori di Sant’Ignazio all’Olivella, Santa Cita, della Ss. Carità di San Pietro (in via Maqueda), San Lorenzo e San Domenico, le chiesa della Martorana, del Carmine maggiore, la cappella del Rosario di San Mamiliano, la Basilica di San Francesco d’Assisi, il Museo Diocesano e il Politeama Garibaldi.
[In]Visibilia ha un prolungamento ideale sabato 25 giugno nella Basilica di San Francesco d’Assisi, dove alle 19 Vittorio Sgarbi parlerà de La religiosità dell’arte di Leonardo, un omaggio al genio del Rinascimento nel cinquecentesimo della morte.
ll programma. Oltre alla performance “Spazi di luce a Santa Caterina d’Alessandria”, quest’anno, [In]Visibilia è articolata in 4 sezioni tematiche con l’obiettivo di rivelare e trasmettere i contenuti teologici e spirituali del patrimonio d’arte ereditato dai nostri padri e di formare una sensibilità contemporanea ai linguaggi del sacro.
Le mostre. Sabato 18 maggio nell’Oratorio Quaroni di via Maqueda s’inaugura alle 18 la mostra Il Seicento d’arte a Ciminna, a cura dell’Arcidiocesi, della Parrocchia e del Comune di Ciminna. Saranno esposti pitture paramenti e oggetti liturgici preziosi tutti riconducibili al XVII secolo. Sarà prolungata di un mese, nel Monastero di Santa Caterina al Cassaro, Sacra et Pretiosa II parte, oreficeria dei monasteri di Palermo Capitale, mostra a cura di Lina Bellanca, Maria Concetta Di Natale, Sergio Intorre e Maria Reginella.
Sono esposti inediti e magnifici manufatti sacri in oro e argento provenienti da Santa Caterina e da altri di monasteri del palermitano. Si tratta di veri e propri capolavori dell’oreficeria siciliana realizzati tra XVII e XVIII secolo, periodo di massimo splendore dell’arte orafa e argentiera palermitana e siciliana in genere, commissionati dagli ordini monastici nel contesto di una città che, politicamente e culturalmente, svolgeva un ruolo chiave nell’intera area mediterranea.
I concerti, tre appuntamenti di musica sacra tra sonorità ebraiche, canti religiosi siciliani e un ormaggio a Josè Antonio Abreu, che col suo Sistema ha ideato un percorso di apprendimento musicale e di promozione sociale per i bambini delle favela sudamericane.
Concerto di musica ebraica il 10 maggio alle 21 all’Oratorio di San Lorenzo (ingresso € 5).
Canti religiosi siciliani il 17 maggio alle 21 all’Oratorio di Santa Cita (ingresso € 5).
La musica che salva a cura dell’Orchestra e del Coro multietnico Quattrocanti, il 30 maggio alle 21 al Politeama Garibaldi (ingresso libero).
Le Sante Messe. Quattro celebrazioni liturgiche, fra cui la prima esecuzione della Messa in lingua italiana di Simone Piraino, che ripercorrono la storia dei suoni del sacro nella Chiesa di Santa Caterina.
Messa con canti gregoriani a cura dei padri benedettini dell’Abbazia di San Martino delle Scale alle ore 19 il 12 maggio.
Messa barocca a cura del gruppo vocale Euphonè diretto da Enzo Marino il 19 maggio alle ore 19.
Petite messe sollennel di Gioacchino Rossini, il 26 maggio alle ore 19 a cura del Coro Simposium diretto da Enzo Marino, Alberto Maniaci al pianoforte.
Messa in lingua italiana, appositamente composta da Simone Piraino, allievo del Conservatorio Scarlatti; Orchestra e Coro del Conservatorio con la partecipazione dell’Orchestra giovanile Quattrocanti, 1° giugno, ore 19.
Visite ai monasteri, tre appuntamenti dedicati alla scoperta dei monasteri della città, di cui due visite in notturna a Santa Caterina (24 e 31 maggio ore 21 e ore 21.30 ingresso € 10) e unapasseggiata per i monasteri della via Toledo il 19 maggio alle 10.30 (partecipazione € 12).
Visite e conversazioni tematiche, quattro giovedì di maggio per approfondire le valenze simboliche e spirituali che scandiscono la produzione e gli spazi sacri più belli, significati che, spesso, gli occhi contemporanei non sono più capaci di vedere. Il primo appuntamento, a cura di Nicole Oliveri, il 9 maggio è alla Cappella Palatina.
Il 16 maggio, Filippo Cucinotta curerà la visita della Martorana. Il 23 maggio , Francesca Paola Massara ci guiderà alla scoperta dell’Oratorio della Ss. Carità in San Pietro, annesso alla Chiesa dei Crociferi, le cui pareti laterali sono interamente affrescate da Borremans. Il ciclo si conclude con la visita al Museo Diocesano a cura di Pierfrancesco Palazzotto, curatore scientifico dell’istituzione. Per tutti l’ingresso è di € 8, l’orario è le 19.
L’arte ci aiuta a pregare, Rosario animato dalle Confraternite negli oratori dedicati a questa preghiera. La Confraternita del Porto e Riporto sarà l’11 maggio all’Oratorio di San Domenico. La Confraternita della Madonna del Carmelo di Ballarò il 18 maggio all’Oratorio di Santa Cita. Il 25 maggio la Confraternita della Madonna del Rosario di San Domenico sarà nella Cappella del Rosario di San Mamiliano. Gli appuntamenti sono sempre alle 21.
Parole e musica, tre appuntamenti per conoscere la spiritualità di San Filippo Neri il 17 maggio all’Oratorio di Sant’Ignazio all’Olivella, la Regola dei padri carmelitani il 24 maggio alla Chiesa del Carmine Maggiore, e la spiritualità di San Francesco d’Assisi nell’omonima Basilica il 31 maggio. Gli incontri sono sempre alle 19.