E’ di qualche settimana fa la notizia della presentazione del piano straordinario per il decoro e la pulizia della città con il quale il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha lanciato la campagna #facciamounpatto, chiedendo ai cittadini di impegnarsi a non sporcare le strade. E’ ancora più recente la notizia dell’inaugurazione del nuovo Centro di Raccolta in piazzetta della Pace.
Un impegno che il sindaco chiede a quegli stessi cittadini che giornalmente denunciano il degrado che insiste su Palermo. E’, infatti, l’associazione comitati Civici Palermo insieme ad altre realtà associative e comitati del territorio che fa le varie segnalazioni, ma davvero, dunque, la responsabilità è solo dei palermitani che “sporcano”?
Ma perché, invece, non pensarci prima a prendere provvedimenti di questo tipo? E ancora, è davvero sufficiente questo tipo di intervento? Considerato che ormai da tempo quotidianamente vengono segnalate discariche a cielo aperto dal centro alle periferie.
“L’antica torre d’acqua di piazza Ottavio Ziino è uno degli esemplari delle torri distribuite nel territorio cittadino, un tempo campagna, e si trova nella borgata Malaspina, che da questo castelletto, e da altri che sicuramente sorgevano nelle vicinanze, era rifornita d’acqua, soprattutto per uso agricolo. Da anni questa preziosa testimonianza storica viene trattata alla stregua di un cassonetto per i rifiuti” scrivono dall’associazione che aggiungono – “Infatti, da parecchio tempo i residenti segnalano al Comune il trattamento riservato alla torre d’acqua, che peraltro sorge proprio dinanzi all’Assessorato alla Sanità”.
“Negli anni scorsi vi erano addossati dei cassonetti, oggi la munnizza viene depositata direttamente ai piedi della storica costruzione. Le foto scattate oggi sono inaccettabili, soprattutto perché non si tratta di un fatto sporadico ma di una abituale e ben nota discarica. Nonostante le segnalazioni e le proteste nulla è stato fatto per ridare dignità a questo luogo e per prevenire l’illecito abbandono di rifiuti” concludono dall’associazione.
Ma non finisce qua, infatti, con una cadenza costante in via Falsomiele, da diversi giorni “si è formata una vergognosa discarica di rifiuti ingombranti composta da materassi, mobili, infissi, ramaglie…” denuncia sempre l’associazione.
In questo caso chiedono “un mirato servizio di controllo del territorio finalizzato a perseguire questi continui fenomeni di inciviltà“.
Anche piazza del Carmine a Ballarò da tempo è trascurata, nonostante di recente si sia avviata la procedura per la riqualificazione dell’antico mercato, “si evince la situazione di pericoloso degrado a ridosso della cabina ENEL posta al centro della piazza. Oltre alla spazzatura accumulata lungo tutto il perimetro della cabina ed ai cassonetti sempre stracolmi di rifiuti di ogni tipo, pericolosissimi in caso d’incendio, vista la vicinanza agli impianti elettrici contenuti nel manufatto, abbiamo notato la presenza di una specie di sgabuzzino chiuso da un lucchetto, presumibilmente abusivo, addossato alla cabina stessa. Si richiede una radicale opera di bonifica”.
Ma le segnalazioni riguardano anche la potatura delle aiuole di via Libertà e le strade laterali “Perché la Reset non ha tolto l’erba che decora le strade laterali sotto i marciapiedi” si chiede una residente, aspetto che fa parte proprio del famoso patto che il sindaco di Palermo ha “stretto” coi cittadini “Anche Reset sarà molto impegnata per l’attuazione di questo Piano – aveva detto il presidente di Reset, Antonio Perniciaro, alla presentazione del piano straordinario per ripulire la città– Metteremo in campo 150 unità, più del 30% delle risorse sarà dedicata per questo programma, 100 unità saranno impiegate per le attività di diserbo, quindi l’eliminazione del verde anomalo, circa 30 unità saranno impiegate per la manutenzione delle villette e delle aiuole e altre 20 sono le unità che daremo alla Rap per le attività di spazzamento“.
Parlando sempre di riqualificazione urbana e di verde cittadino è di oggi la segnalazione alla nostra redazione della potatura degli alberi tra via Bonello e via Papireto “A pochi passi più avanti rispetto alla Cattedrale, a causa di alcuni lavori di riqualificazione urbana, gli operai hanno tagliato tre grandi alberi” scrivono a ilSicilia.it.
Una situazione anche questa che si protrae da tempo, infatti, in passato diverse le denunce da parte di associazioni e cittadini per evitare quello che in più casi è stato definito un vero e proprio “scempio”. Insomma, sembra che non si conoscano le mezze misure, perchè se da un lato non vengono tolte le erbacce sotto ai marciapiedi o potati gli alberi e le aiuole con regolarità e costanza per mantenere il decoro urbano, dall’altro non ci si pensa due volte ad abbattere gli alberi che, invece, dovrebbero far parte del piano di decoro della città.
Parliamo del ficus tranciato all’Arenella, i dodici alberi di Mondello per i lavori dell’anello ferroviario, il piano del comune di abbattere circa mille alberi .