“Ogni giorno, riscontriamo l’impossibilità di dare risposte concrete alle legittime richieste delle fasce più deboli della popolazione”: è il grido d’allarme del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, contenuto nella lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte “per ribadire la richiesta di immediati interventi di sostegno per il Comune in condizione di dissesto finanziario, per via di due pronunciamenti della Corte dei Conti”.
“Si stanno progressivamente eliminando indispensabili garanzie e protezioni, oltre al blocco totale di servizi e stipendi, che nei prossimi giorni investirà diverse migliaia di famiglie. Un’oggettiva condizione di stallo – prosegue – che va immediatamente rimossa con indefettibili interventi di sostegno alla settima città capoluogo di area metropolitana d’Italia, che sta pagando un pesantissimo tributo al passato; anche per evitare il concreto rischio, purtroppo ormai vicino, che questo disagio si trasformi in una drammatica questione di sicurezza sociale” .
“Purtroppo – aggiunge Pogliese – nonostante le decine di incontri con ministri, viceministri, sottosegretari e parlamentari e le sincere manifestazioni di disponibilità e attenzione, nessuna concreta misura è stata ancora adottata, aggravando una situazione divenuta ormai insostenibile, che solo grazie all’encomiabile senso di responsabilità delle parti sociali e istituzionali non è sfociata in questione di ordine pubblico”.
“Ci rivolgiamo a Lei (Giuseppe Conte, ndr), all’equilibrio istituzionale di direzione politica del Governo che le viene riconosciuto per sollecitarla vibratamente a provvedere, con atti urgentissimi, che diano la possibilità, al Comune e alla città, di potersi affrancare da questa condizione di drammatica difficoltà che ha portato al collasso una grande comunità, ormai prossima al baratro”.
“Siamo speranzosi che con il Suo autorevole intervento, entro pochissimi giorni prima che i danni diventino irreparabili, vengano adottate le misure legislative e di governo che da mesi abbiamo vanamente invocato: sospensione per l’arco temporale del dissesto delle rate di mutui e delle anticipazioni ricevute da Mef e Cassa Depositi e Prestiti con rinegoziazione successiva degli interessi; conferma degli ulteriori 2/12 dell’anticipazione di cassa fino a completamento del risanamento; nuove entrate dirette come avvenuto per Roma Capitale; la Tari nella bolletta elettrica per garantire una riscossione certa, solo per citare le principali”.
“Chiediamo – si legge in conclusione della lettera – che lo Stato si faccia partner e garante del cammino di risanamento che in questi mesi abbiamo intrapreso attuando drastici correttivi finanziari, consentendoci di varare un bilancio stabilmente riequilibrato, senza che ciò comporti costi diretti per le finanze statali”.