“Domani dolorosamente non andrò nell’aula bunker per la prima volta. Mi dispiace per la signora Falcone. Le polemiche sono tante, c’è troppo veleno, c’è troppo odio e tutto questo non suona al rispetto della memoria del giudice Falcone e dei poveri agenti della scorta“. Lo ha affermato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
Musumeci, intervistato a Trm, spiega la scelta di non partecipare domani alle celebrazione nell’aula bunker dell’Ucciardone, organizzate dal Miur e dalla Fondazione Falcone per l’anniversario della strage di Capaci: “Passo per essere un presidente sobrio, di basso profilo sul piano del protagonismo e della esposizione sui mass media”. “Domani – assicura Musumeci – andrò nella caserma Lungaro per assistere alla deposizione della corona di alloro da parte del capo della polizia e poi torno nel mio ufficio a lavorare per tentare di tirare fuori i ragazzi dal condizionamento che subiscono ogni giorno da parte della criminalità organizzata, che si nutre e si alimenta della disperazione dei giovani”.
“Non è un caso – conclude – che la malavita venga reclutata nelle periferie dove lo Stato ha difficoltà ad arrivare – prosegue – e quando arriva arriva molto debole, in maniera quasi a non percepirne la presenza e questo crea un solco sempre più profondo tra lo Stato e la gente. E spesso si apre una competizione tra lo Stato e l’anti-Stato in termini di occupazione, di prestiti di denaro, di garanzia del controllo territorio e non è detto che in questa competizione vinca sempre lo Stato, purtroppo non sempre è così”.
Maria Falcone: Stop alle polemiche. Importante partecipare alle manifestazioni
Ma uno stop alle polemiche arriva da Maria Falcone, sorella del giudice assassinato dalla mafia il 23 maggio 1992: “L’anniversario della strage di Capaci simboleggia l’unità della nazione nella lotta alle mafie e nella difesa della democrazia, della libertà e della legalità. Il 23 maggio si rende onore non solo a mio fratello Giovanni, a sua moglie Francesca Morvillo a Paolo Borsellino e agli eroici agenti delle scorte, ma anche a tutti gli altri uomini e donne delle istituzioni che hanno sacrificato le loro vite per tutti noi. Il mio augurio è che nessuna polemica sporchi le celebrazioni in ricordo delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. È fondamentale che quel giorno, come accade da 26 anni, le istituzioni confermino con la loro presenza l’impegno dello Stato a portare avanti gli ideali a cui Giovanni Falcone ha dedicato la sua vita fino all’estremo sacrificio”.
“E’ importantissimo – aggiunge – che tanti cittadini testimonino, partecipando alle manifestazioni, che la Sicilia rifiuta a viso aperto la mafia – aggiunge – Niente deve incrinare l’entusiasmo e la gioia delle migliaia di bambini e ragazzi delle scuole di tutta Italia che vengono a Palermo e che vivono questo appuntamento come il coronamento di un anno di studio e di impegno sui temi della legalità e della democrazia. Il 23 maggio è soprattutto per loro”.