“Il deputato del Pd Davide Faraone non ha il senso del pudore. Se lo avesse, la smetterebbe con questo vergognoso, quanto inutile, tentativo di far dimenticare ai siciliani la latitanza del passato governo regionale, anche nella gestione dei siti archeologici dell’Isola”, a parlare è il presidente della Regione, Nello Musumeci: il pomo della discordia è la responsabilità sul degrado dei siti archeologici di Siracusa. La pietra angolare su cui il segretario siciliano del Pd, Davide Faraone, ha basato le critiche nei confronti del governatore, accusato di disinteressarsi della questione.
“Se avesse avvertito, allora, la stessa sensibilità che finge di avere adesso – continua Musumeci – le erbacce del Castello Eurialo a Siracusa e quelle di tanti altri siti archeologici regionali sarebbero di minore impatto”.
Non si fa attendere la replica di Faraone che attribuisce a Musumeci la colpa di non aver prodotto “un solo atto sul degrado dei siti archeologici di Siracusa che abbiamo denunciato da settimane” e di guardare con interesse solo alla realtà di Militello “per la quale si spende personalmente e con importanti risorse pubbliche ma potrebbe dedicare qualche minuto anche a Siracusa”.
Infine, Faraone ironizza sulle affermazioni del governatore sulle colpe della precedente Amministrazione: “Musumeci, invece di addossare la colpa ad Adamo ed Eva, dovrebbe convincersi che non fa il presidente della provincia”.
Parole che sembrano non scalfire l’aplomb del presidente della Regione che tornando alle questioni concrete rassicura i siciliani affermando che “Stiamo lavorando affinché, entro pochi mesi, sia varato un articolato Piano di accesso e fruizione ai reperti archeologici rimasti in passato preclusi ai visitatori”.
Poi ribadisce:”Questo sarà uno dei rimedi ai tanti problemi annosi lasciati insoluti dal precedente governo regionale a guida Pd”.