Si intitola “Presentimenti” ed è un volume pubblicato da Qanat nella collana Quadrifogli, curata dall’Associazione Flavio Beninati. Il libro raccoglie racconti di venti autori – alcuni hanno già pubblicato, per altri è la prima volta – che raccontano di presentimenti, inquietudini, aspettative, a volte di percezioni sottili, presagi, intuizioni enigmatiche che solo alla luce di nuovi eventi troveranno, forse, chiarezza.
Il volume sarà presentato domenica 9 giugno alle 16,30 ad “Una marina di libri”.
Chi parte da un sogno, chi da un’ansia personale, chi da un’inquietudine collettiva, chi, in fondo, da un desiderio; un evento interiore, un segno colto oscuramente si sporge su qualcosa d’altro, un affondo nella memoria apre all’immaginazione del possibile; lo sguardo cerca profondità di campo per non soffocare nella serialità afona delle immagini. “Che cosa strana sono mai i presentimenti, le simpatie e anche i presagi!” scrive Charlotte Brontë. “Non ho mai riso dei presentimenti in vita mia (…) I presagi poi potrebbero essere simpatie fra la natura e l’uomo.”
E, del resto, che cosa fa chi si mette a scrivere se non mettersi in ascolto di qualcosa che gli arriva da un altrove difficile da individuare? La Musa, dicevano gli antichi; l’inconscio o lo spazio letterario, si è detto nel secolo scorso. Comunque, altri mondi che non conosciamo pur avendone il presentimento.
“Questo volume della collana Quadrifogli – sottolineano Beatrice Agnello e Carla Garofalo – raccoglie racconti di diversi autori. Nasce dal desiderio di dare spazio alla narrazione breve e al lavoro collettivo che pratichiamo nei laboratori di scrittura dell’Associazione Flavio Beninati. Abbiamo cercato un tema comune, il più possibile aperto all’interpretazione, per preservare personalità e ottiche differenti e sottolinearne la varietà nel confronto; la scelta è caduta sui presentimenti, percezioni ambigue imparentate con gli enigmi. Il tema può essere svolto anche con il sorriso sulle labbra, con ironia, da scettici. Ma “presentimento” è soprattutto una parola chiave per cercare di sfuggire all’appiattimento sul presente o su un passato non più fecondo;un grimaldello per spingere ogni autore a fertilizzare memorie ed esperienze con il seme del possibile,che vive dentro di noi spesso nascosto od oscuro”.
“Il tentativo di decifrare o di esplicitare quel che ci sta acquattato dentro – concludono – al di là della nostra coscienza, è fra l’altro una delle avventure più affascinanti che ci permette la scrittura. Un’avventura che hanno corso gli autori di questo libro: a voi lettori la valutazione degli esiti, ma anche, crediamo, il piacere di seguirla, perché alcuni presentimenti che vi sfileranno davanti vi stupiranno, ma in qualcuno non potrete non riconoscere anche il vostro.