In Italia il 73% dei lavori edili riguarda interventi su immobili esistenti, ma, nonostante l’ampia disponibilità di finanziamenti pubblici e di incentivi ai privati, la burocrazia blocca ogni possibilità di sviluppo di ripristini, ricostruzioni, manutenzioni e adeguamenti ai criteri antisismici ed energetici, soprattutto di siti culturali degradati.
L’Ance Sicilia, impegnata nelle campagne “Bloccadegrado” e “Bloccaburocrazia”, porta ad esempio un caso, inserito sul sito www.sbloccacantieri.it : a giugno 2018 il Comune di Palermo aggiudicò la gara, da circa 8 mln di euro, bandita il 2 febbraio del 2017 per il restauro di Palazzo delle Aquile, il Municipio del Capoluogo dell’Isola.
Ebbene, trascorso un anno, ad oggi non risulta ancora firmato il contratto con l’impresa per l’apertura del cantiere. Alla richiesta di chiarimenti inviata lo scorso 11 aprile dall’Ance Sicilia, il Comune il 3 giugno ha risposto che “dopo l’aggiudicazione sono state rilevate criticità di portata tale che l’Amministrazione ha ritenuto necessario acquisire un parere dall’Anac, al quale ha deciso di vincolarsi”.
Ora l’Ance Sicilia ha chiesto all’Anac di chiarire quali siano le ragioni del ritardo nell’avvio di un cantiere così importante.
Purtroppo non è l’unico caso in Sicilia di opera bloccata da rimpalli burocratici, e presto, nell’ambito della campagna “Bloccadegrado”, il sistema Ance Sicilia provvederà a delimitare con apposite segnalazioni tanti luoghi degradati che potrebbero essere restituiti alla pubblica fruizione.