La revoca lampo alla sovrintendenza della Foss lascia l’amaro in bocca alla protagonista della defenestrazione, Ester Bonafede. L’archittetto in quota Udc, dopo essere stata incaricata i primi di giugno, proprio ieri (17 giugno ndr) a seguito di un lungo consiglio del cda, è stata revocata e la sua nomina annullata ufficialmente per “conflitti di interesse” nei confronti della Fondazione. A seguito della riunione, il presidente della Foss, l’avvocato Santoro, ha spiegato che Ester Bonafede non aveva presentato l’attestazione della sospensione dei procedimenti pendenti sul conflitto d’interessi, avendo un contenzioso aperto con la stessa Fondazione. Ma il Cda, a quanto pare, non ha tenuto conto di una mail inviata dalla stessa Bonafede nei giorni scorsi, con la quale comunicava la disponibilità a rinunciare al contenzioso: “Non bastava a far cessare gli effetti giuridici del procedimento”. Ha dichiarato alla stampa Santoro.
A votare a favore della revoca sono stati il presidente Stefano Santoro, che l’ha proposta, i consiglieri Giulio Pirrotta e Sonia Giacalone. E’ uscito al momento del voto, invece, il consigliere Marco Intravaia, che prima era stato nominato vice presidente.
IL DELFINO DEL GOVERNATORE
Il fedelissimo di Nello Musumeci è capo della segreteria particolare del Presidente della Regione Siciliana. Intravaia riveste anche diverse cariche istituzionali, tra le quali è presidente del consiglio comunale di Monreale.
Per l’ormai ex sovrintendente della Foss “non esisteva alcun conflitto di interesse”, in quanto attraverso i suoi legali, stando alle sue stesse parole, aveva “presentato tutte i documenti e le certificazioni per essere alla guida della Fondazione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana”.
IL DOCUMENTO DI ESTER BONAFEDE
Il 10 giugno 2019, Ester Bonafede ha inoltrato al direttore ed al presidente della Foss, ma anche all’assessore Regionale al Turismo, una nota dove spiega in modo dettagliato, le sue ragioni per cui la nomina è legittima. Si legge sul documento che “preme innanzitutto rilevare, come in precedenza esposto, la nullità della condizione apposta autonomamente dalla predetta Direzione alla definizione del procedimento di nomina, tenuto conto che, invece, la delibera consiliare di nomina del Sovrintendente si propone di eliminare eventuali ‘conflitti di interessi’ con la Fondazione (ipotesi questa comunque non riconducibile ad alcuna previsione normativa e incongruamente configurata per la prima volta in questa evenienza, in quanto non consta che in fase costitutiva di analoghi rapporti sia stato in passato richiesto analogo adempimento ‘unilaterale’, contrastante con la garanzia costituzionale di incondizionata tutela di diritti e interessi individuali). Ciò posto, intendo precisare che, dal testo della delibera di nomina, la condizione apposta per la concreta esecutività della deliberazione del Cda, traspare chiaramente che l’atto richiede esclusivamente espresse manifestazioni di volontà delle parti, tese a smentire il persistere dei ben noti – soprattutto al Consiglio – contrasti giudiziali pendenti” .
Ma la documentazione per Santoro, a quanto pare, non è bastata a far cessare la presunta incompatibilità della Bonafede con la Foss. Nel documento presentato si legge anche che: “Sebbene quindi è confermata l’illiceità della condizione, perchè meramente potestativa, in quanto l’unico giudizio pendente è stato originato dalla notifica di decreto ingiuntivo per legittime richieste economiche a saldo di pregressi compensi, regolarmente fatturati a norma dell’Art.21 del D.P.R. n. 633/72, e non corrisposti dalla Fondazione nonostante riconosciuti dalla sua documentazione contabile”.
Intanto, proseguono le polemiche dopo la decisione del cda. Le dichiarazioni al vetriolo da parte di Miccichè in merito al polverone che ha investito la Foss e alcuni comunicati stampa provenienti dalle aree vicino al governo Musumeci hanno accesso un dibattito politico sulla poltrona di un sottogoverno che a quanto pare ‘fa gola a molti’.
Quale sarà la soluzione del Presidente della Regione, Nello Musumeci? Al momento non è entrato nel merito della vicenda e mantiene il silenzio.