Estate qui in Sicilia è sinonimo di Forestali. Come ogni anno puntualmente le cronache dell’Isola deliziano i palati dei lettori attraverso le notizie più disparate in merito ai dipendenti regionali e al loro assessorato di riferimento: quello al Territorio ed Ambiente.
Dal 28 giugno, a quanto pare, rientrano in servizio i 300 forestali stagionali dell’anti-incendio, assenti dal proprio posto di lavoro, perché non avrebbero seguito in tempo le visite mediche necessarie per entrare in servizio. Una dimenticanza, sembrerebbe, da parte della Regione Siciliana che ha bandito la gara in ritardo per individuare i medici competenti che avrebbero dovuto effettuare le visite.
Ma l’ultima incombenza del popolo dei Forestali non fa dimenticare agli stessi la domanda che attanaglia da tempo la loro vita lavorativa: “Che fine ha fatto la riforma del settore forestale”? Una legge che stenta ad arrivare, che ha smosso, lo scorso aprile, più di 5mila lavoratori in corteo, ma che di fatto non ha suscitato nessun ‘prurito’ nell’Assessore all’Ambiente, Toto Cordaro.
Lo stesso assessore, in quota Udc, ma che ha un ‘debole’ politico per il governatore Nello Musumeci, durante la campagna elettorale di Saverio Romano per le Europee, aveva dichiarato ai microfoni dei giornalisti: “A giorni avremo pronte sia la riforma dell’urbanistica sia la riforma dei Forestali…”
Le elezioni europee sono passate, il suo punto di riferimento a Bruxelles per un migliaio di voti si è fatto soffiare la poltrona dal forzista Giuseppe Milazzo, e della riforma, ad oggi, nemmeno l’ombra.
Da anni i sindacati hanno depositato sulla scrivania dei vari assessori regionali, compreso quello targato Udc, una proposta di riordino nel settore forestale, ma a quanto pare la situazione è sempre identica, tranne aver ritrovato in busta paga 85 euro al mese grazie al nuovo contratto integrativo firmato dal Presidente.
“In atto l’unico ente che è latitante in merito alle tematiche della Sicilia è la Regione Siciliana. Ma non soltanto latitante nei confronti dei lavoratori forestali, ma è latitante nei confronti di una riforma indispensabile per tutelare l’ambiente”, racconta a ilSicilia.it il segretario generale di Uila-Uil, Nino Marino: “La riforma prevede più competenze, la manutenzione del verde che sono in totale rovina in tutta l’Isola ed una governance unica del settore con l’istituzione di una cabina di regia comune e sull’amministrazione diretta degli interventi pubblici anche in aree demaniali non incluse nel patrimonio forestale. Gli amministratori locali e i sindaci si sono resi conto che la riforma proposta può essere molto utile anche ai comuni stessi. La regione deve svegliarsi da questo letargo che fa un danno importante all’ambiente della nostra Isola”.
In Sicilia si contano circa 1.331 forestali a tempo indeterminato, più 5.301 precari a 151 giornate all’anno, 9.588 a 101 giornate e 6.006 a 78 giornate, per un totale di 22.226 addetti al servizio forestale.