Il presidente Francesco Calanna e la direttrice Giusi Maniaci – del Biodistretto dei Nebrodi, fanno saper di avere inoltrato un comunicato al Dipartimento Regionale dell’Agricoltura, si tratta dell’istanza per il riconoscimento del Distretto del cibo dei Nebrodi – Valdemone.
“Si tratta del primo distretto del cibo formalizzato in Sicilia che certamente costituisce la proposta avanzata e qualitativamente rappresentativa di un terzo del sistema agricolo siciliano. 177 imprese agricole ed agroalimentari, decine e decine di aziende altre operanti nel settore della trasformazione e dell’accoglienza, svariate firme associative, ivi compresi i consorzi di tutela del germoplasma vegetale, del salame di Sant’Angelo, della provola dei Nebrodi; ed ancora, tre gruppi di azione locale (Gal Nebrodi Plus, Gal taormina Peloritani, Gal Tirrenico Mare Monti e Borghi), il distretto produttivo dolce Sicilia, tre condotte slow food, l’Unpli Messina, agenzie di certificazione, organismi di ricerca, il consorzio intercomunale Tindari – Nebrodi, la camera di commercio di Messina, 40 amministrazioni comunali. Questi gli attori del costituito distretto del cibo dei Nebrodi – Valdemone, composto da 280 partner“, affermano Calanna e Maniaci.
“Dieci le filiere produttive coinvolte: agrumicola, frutta fresca ed in guscio, proteaginose, olivicola ed olearia, vitivinicola, carni, lattiero – casearia, florovivaistica. Il Distretto si presenta complessivamente con 524 addetti e oltre ventimilioni e quattrocento mila euro di fatturato certificato Bio, Igp, Dop, Doc, GlobalGap“, aggiungono.
“È il risultato di un grande sforzo aggregativo, senza tradire i principi identitari e omogenei che stanno alla base della logica distrettuale. La chiara e tangibile risposta al momento di crisi che travaglia il territorio, sostenendo lo sforzo per un nuovo riposizionamento dell’agricoltura, con l’obiettivo di coniugare qualità e sostenibilità. Il distretto del cibo dei Nebrodi – Valdemone è l’evoluzione innovativa del distretto agricolo, esso promuovere uno strumento finalizzato ad organizzare e sostenere il sistema produttivo agricolo e agroalimentare locale, a promuovere lo sviluppo delle comunità puntando sul loro carattere identitario definito nei prodotti tipici e/o a denominazione e/o biologici“, proseguono Calanna e Maniaci.
“Il vasto partenariato pubblico/privato afferma compiutamente il principio di sussidiarietà, mette in campo una molteplicità di obbiettivi ed una sintesi progettuale-programmatoria unitaria ed integrata.
Tra i molteplici obiettivi:
- sviluppo territoriale;
- coesione sociale;
- integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, – integrazione di filiere produttive;
- sicurezza alimentare;
- diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni;
- riduzione dello spreco alimentare;
- salvaguardia del territorio e del paesaggio attraverso le attività agricole e agroalimentari” spiegano.
“Oggi il territorio, dando prova di maturità ed unità, ha svolto con scrupolo il suo compito; ora la Regione Siciliana e per essa l’assessorato regionale all’Agricoltura verifichi rapidamente la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento, consentendo al distretto del cibo dei Nebrodi – Valdemone di essere iscritto nell’albo nazionale dei Distretti, permettendogli la partecipazione all’imminente bando nazionale così come deciso e annunciato nell’ultima seduta della conferenza Stato-Regione” concludono il presidente Francesco Calanna e la direttrice Giusi Maniaci – del Biodistretto dei Nebrodi.