Torna a Sala D’Ercole l’articolo 6 del ‘Collegato‘ riguardante le assunzioni alla Regione Siciliana ed altre norme riguardante il personale. In primis il reclutamento dei dirigenti esterni nei limiti dell’8%. Il tema è stato abbastanza caldo nelle scorse discussioni in aula, tanto che il governatore Musumeci nella scorsa discussione in aula, aveva deciso di ‘stralciare’ temporaneamente l’articolo, in attesa di capire come poteva essere riformulato.
Ma anche questa volta le polemiche non sono cessate. E tra un ‘apri e chiudi’ del dibattito si è faticato ad arrivare ad una vero e proprio finale. Proprio oggi il governo ha ritirato l’emendamento che avrebbe permesso alla metà dei dirigenti di terza fascia di passare in seconda. Ma il governo promette una riscrittura più consona della norma che verrà depositata alla prima commissione a seguito dello stop estivo. Ma non solo.
Il nodo che non si riesce a sciogliere essenzialmente è stato il tema dei nuovi dirigenti regionali da attingere all’esterno.
“Non possiamo continuare a essere creduti lo stipendificio dell’Italia. È vero le emergenze ci sono ma dobbiamo risolverli con gli strumenti consentiti alle pubbliche amministrazioni“. Afferma il deputato del Pd, Di Pasquale.
Il presidente Musumeci durante lo scorso dibattito parlamentare aveva avvertito tutti i gruppi parlamentari che c’è una grave crisi nel dipartimento Acqua e Rifiuti dove mancano numerosi posti da dirigente con il conseguente problema dei lavori in corso rispetto all’assessorato all’Energia. Ma a causa delle pressioni dell’opposizione anche questo emendamento, momentaneamente è stato accantonato. Viene approvato l’articolo 6 dopo una lunga discussione attraverso una serie di emendamenti del gruppo del Pd che di fatto regolarizza attraverso dei concorsi regionali nuove assunzioni alla Regione Siciliana.