Mimmo e Giacomo Cuticchio mettono in scena “Medusa“, la prima “tragedia in musica” del Teatro dei Pupi, omaggio al melodramma del Settecento, al teatro di figura, al sogno e alle figure mitologiche.
Venerdì 26 luglio si apre il secondo weekend de “La macchina dei sogni“, il festival di teatro di figura e narrazioni, ospitato per tre giorni al Museo di Palazzo D’Aumale a Terrasini. Nel prossimo fine settimana, si ritorna invece a Palermo, nel tradizionale Teatrino dei Pupi.
La prima tragedia in musica vedrà Mimmo Cuticchio curare la messa in scena e la regia di “Medusa”, e Giacomo Cuticchio, nel ruolo di compositore musicale su libretto di Luca Ferracane. Una storia affascinante che racconta della fanciulla destinata dal Fato ad essere maledetta da una dea e immortalata nel suo ultimo urlo: pagherà con la dannazione, l’amplesso con un dio, meraviglioso ma avvenuto in un santuario inviolabile.
Alla realizzazione dell’opera, con Giacomo Cuticchio, hanno lavorato giovani autori e musicisti siciliani, che hanno dato vita a un ensemble affiatato e professionale: cinquanta elementi tra musicisti. L’ingresso all’evento sarà libero.
Un’opera imponente in cui convivono le tradizioni dell’Opra e l’opera lirica. Il libretto in novenari ed endecasillabi di Luca Ferracane rende omaggio ai grandi poeti del melodramma del Settecento (Zeno e Metastasio) ma, diversamente dal melodramma barocco, che prevedeva di solito un lieto fine, qui l’eroina va incontro a un infelice destino. La figura di Medusa – che Mimmo Cuticchio ha racchiuso in un “pupo” – ha un legame inscindibile con la Sicilia, terra ospitale ma che non sa difendere i suoi figli.
Solisti, i soprani Federica Faldetta (Medusa), Corinna Cascino (gran sacerdotessa, Anfitrite, Atena) e il baritono Francesco Vultaggio (Poseidone); il coro Sine None di Nereidi e Tritoni; sul podio invece, Salvatore Barberi.
“La Medusa è l’emblema del nostro tempo – spiega Giacomo Cuticchio -. In questo caso, è il teatro antico che incontra la musica”.
Il programma della Macchina dei Sogni si aprirà venerdì alle 18,30 a Palazzo D’Aumale con l’arrivo delle guarattelle di Pantaleo Annese, burattinaio e musicista del Carro dei Comici di Molfetta. Protagonista come sempre il povero Pulcinella che stavolta ha deciso di lasciar perdere i mali degli uomini per ritirarsi in campagna. Alle 21,30 avverrà il debutto di “Medusa”, in prima assoluta.
Sabato 27 luglio altri due spettacoli: alle 18,30, “Le lune del Saltimbanco”: un marionettista rodato come Giorgio Gabrielli si mette nei panni di un saltimbanco che, stanco del suo peregrinare, ha deciso di fermarsi a raccontare la sua storia. Dinanzi ad un pubblico di pochi centimetri. Alle 21,30, ritornano le “musiconette” di Mario Crispi e Fabrizio Lupo: marionette in musica, o musica sulle figure, poco importa. Fatto sta che i due artisti rielaborano una forma propria di teatro che pesca da favole e filastrocche, si tuffa nelle infinite improvvisazioni musicali possibili, inventa e dilata lo spazio scenico che ora si ingigantisce ora si rimpicciolisce. Ovviamente quale canovaccio se non quello di Astolfo: ecco quindi “Storia dell’Astolfo che si sdoppia”, in un mondo parallelo.
Ultima giornata di questo secondo capitolo, domenica (28 luglio). Si inizia alle 18,30 con “Il Fil’Armonico” di Agostino Cacciabue del Teatro Tages, musica e marionette che ballano, soffrono, ridono, con il destino sempre appeso ad un filo. Si chiude alle 21,30 con “Fuddia” Giuseppe Di Bella (chitarra e voce) e Salverico Cutuli (piano e fisarmonica): un concerto che schiaccia l’occhio alla Luna – a cui è dedicata questa edizione della Macchina dei Sogni – ma che qui sulla Terra trova canzoni siciliane, portoghesi e sudamericane per un viaggio completo tra sonorità diverse.