Un grande schermo bianco che scandisce il ritmo di un’ora e venti circa di spettacolo, una scenografia essenziale ma emozionante e delle musiche intense affidate a Luciano Francisci: sono le caratteristiche della nuova proposta teatrale dell’Associazione Culturale Teatroper del maestro Fausto Costantini, in coproduzione con SiciliaTeatro, diretta dal maestro Sebastiano Lo Monaco.
Il capolavoro ha un nome noto ai più ed è Anfitrione, opera di Tito Maccio Plauto che presenta una compagnia d’eccezione e che andrà in scena giovedì 1, venerdì 2 e sabato 3 agosto, alle ore 19.45, nello splendido Teatro Antico di Segesta. Lo spettacolo è inserito all’interno del ricco programma del Calatafimi Segesta Festival, diretto da Nicasio Anselmo.
Il cast è formato da una bellissima Debora Caprioglio che ben si sposa artisticamente sul palco con l’attore Franco Oppini ; in più lo spettacolo gode della partecipazione della giovane e sensuale attrice Barbara Bovoli. Degna di nota è la sapiente regia di Livio Galassi.
Al centro della trama Giove che, preso d’amore per Alcmena, ha assunto le sembianze del marito di lei, Anfitrione, mentre costui combatte contro i nemici della patria. Gli dà manforte Mercurio, travestito da Sosia, il servo di Anfitrione; egli si prende gioco, al loro ritorno, del servo e del padrone. Anfitrione fa una scenata alla moglie; e i due rivali si danno l’un l’altro dell’adultero. Poi si scopre il tutto; Alcmena dà alla luce due gemelli.
Sul palco, dunque, ad attrarre il pubblico gli dei dell’Olimpo, per coinvolgerlo con la spudorata beffa che solo una divina perversione può architettare, a danno dell’ignaro Anfitrione di cui Giove ha preso l’aspetto per sostituirsi a lui nel talamo nuziale accanto alla bella Alcmena; protetto però dalla sadica complicità di Mercurio che ha assunto le sembianze del servo Sosia.
Plauto dà sfogo alla sua fantasia quando Anfitrione ritorna vittorioso dalla guerra, dando libera uscita al “gioco dei doppi”: al centro della scena gli equivoci, lo smarrimento di identità che conduce a contemporanee alienazioni. La trama si complica, fino al più esilarante, inestricabile parossismo che solo il “deus ex-machina” riuscirà felicemente a sbrogliare.
Uno stile elevato ma d’impatto, una trama complessa ma resa con competenza adatta ad un pubblico ampio che saprà anche generare la risata, e magari una riflessione. I costumi per gli attori sono stati curati da Annalisa Di Piero. L’aiuto regia e l’organizzazione sono di Ludovica Costantini.
Al Castello Eufemio di Calatafimi Segesta, sempre nell’ambito delle Dionisiache 2019, giovedì 1 agosto, alle 21,30, “Io e Pirandello”, di e con Sebastiano Lo Monaco, con la regia di Salvo Bitonti. Musiche Dario Arcidiacono, elementi scenografici a cura di Massimo Voghera, con la collaborazione degli studenti dei corsi di scenografia.
Io e Pirandello è un recital interpretato e voluto fortemente da Sebastiano Lo Monaco. La vita dell’attore siciliano e quella dello scrittore Luigi Pirandello si incontrano, si contaminano, si intrecciano. Spiritualmente insieme sul palcoscenico per raccontarci di un teatro vissuto visceralmente.
Sempre nell’ambito delle Dioniache 2019, sabato 3 agosto, alle 21,30, “Aceto”, l’orrida vicenda dell’avvelenatrice di Palermo nell’applauditissima commedia grottesca scritta e diretta da Cocò Gulotta.
Un racconto grottesco, in forma di Teatro – Canzone, ispirato alla truce vicenda di Giovanna Bonanno, meglio conosciuta come “la Vecchia dell’Aceto”, abile avvelenatrice che visse e fu impiccata nella Palermo della fine del XVIII secolo. La Vecchia aveva scoperto un micidiale veleno, sistema infallibile per uccidere senza essere sospettati né scoperti. Ne confezionava delle caraffine che poi vendeva alle mogli adultere ed “impudiche” che volevano liberarsi dei loro scomodi e disgraziati mariti.