“Sono molto preoccupata per i miei familiari, mia madre, mia sorella e mio nipote di 14 anni che vivono a Kiev e che stanno tentando di raggiungere l’Italia. Questa notte hanno pernottato a Leopoli dove hanno preso una casa in affitto e ora dovranno attraversare il confine”.
Lo dice Olga Bodrova, cittadina ucraina che da 4 anni vive a Santa Caterina Villarmosa (Caltanissetta) dopo avere sposato un poliziotto italiano. Olga ospiterà a casa i suoi familiari e un’amica ma non sa quando arriveranno.
“Per 5 giorni – racconta Olga – nella loro città i miei familiari sono stati in un corridoio sotterraneo utilizzato come bunker. Sentivano le esplosioni e hanno avuto moltissima paura, perché non potevano sapere se la casa fosse crollata. Uscivano quando non c’era il coprifuoco per comprare qualcosa da mangiare facendo file anche di ore. Manca quasi tutto a cominciare dal pane: non c’è il lievito. Ieri pomeriggio hanno preso il treno per Leopoli. C’era moltissima gente e non credevo che riuscissero a prenderlo. Hanno fatto 9 ore di viaggio in piedi in un corridoio strapieno di persone come sardine in scatola. Leopoli è vicino la Polonia ed è più sicura rispetto ad altri posti dell’Ucraina. Adesso cercheranno di attraversare il confine ed entrare in Polonia. C’è un gruppo di volontari italiani e ucraini che danno rifugio e organizzano viaggi da lì fino in Italia e sto cercando di mettermi in contatto con loro, ma c’è una fila incredibile e in questo modo riuscirebbero non prima di lunedì. In alternativa stiamo vedendo di fare attraversare il confine con auto italiane o ucraine che diano loro un passaggio”.
“Mio padre, che è morto – continua – era russo. Oggi mi ha contattato una mia cugina che abita in Siberia a Novosibirsk, una città della stessa regione da dove veniva mio padre, e mi ha detto che molti non credono a ciò che sta avvenendo in Ucraina: Facebook è chiuso e le notizie sulla guerra bloccate. Trasferire soldi dalla Russia a qualcuno in Ucraina viene considerato un tradimento altissimo. Mia nonna per esempio continua a credere al governo russo perché, essendo anziana e avendo la possibilità di guardare solo la tv, si fida di quello che dice. Le parole “guerra” e “aggressione” sono proibite, loro fanno passare altri tipi di messaggio”.
Olga conclude: “Nella mia casa qui a Santa Caterina Villarmosa, dove vivo con i miei figli e mio marito, ospiterò anche una mia amica che è andata il 22 febbraio a festeggiare il compleanno in Egitto e non poteva tornare a Kiev. Oggi arriva a Istanbul e poi verrà anche da me”.