La nostra meta è Cefalù, tappa ricca di bellezza e bontà. La nostra passeggiata è guidata dal profumo della XIII edizione della Sagra “Ra pasta a Taianu”, che si svolge il 10 e 11 agosto.
Cefalù
La nostra passeggiata, prima di tuffarsi nei sapori della “Tradizione”, vuole penetrare nelle pieghe di questo borgo tra i più belli e suggestivi d’Italia, partendo dal suo stemma che ne rappresenta le caratteristiche peculiari: sullo scudo azzurro, il mare che è potenza e ricchezza, tre pesci d’argento ordinati in pergola col capo rivolto a una figura centrale rotonda d’oro, un pane, un pomodoro o, meglio, un bisante, moneta d’oro dell’impero bizantino. Il pesce e il pane, simboli della cristianità, richiamano il miracolo della moltiplicazione e dell’eucaristia. Nel mare, i pesci sono tre, tanti quanti i bracci del Parlamento Siciliano, le valli di Sicilia, le Persone della Trinità, le religioni monoteistiche.
La nascita di Cefalù affonda le sue radici nel fertile terreno del Mito che vorrebbe la città popolata, per la prima volta, dai Giganti, discendenti da Noè; fondata da Sicani (tra il 3000 ed il 2700 a. C.) o da Fenici che l’avrebbero chiamata Ras Melkart, promontorio di Ercole di cui il mito narra che qui avrebbe costruito un tempio dedicato al Sommo Padre Giove. I suoi nomi sono il greco Kephaloidion, il latino Cephaloedium e l’arabo Gafludi. Per quanto riguarda uno dei suoi simboli, la Cattedrale, venne edificata per volere di Ruggero II d’Altavilla, re di Sicilia, Puglia e Calabria, nel 1131. La tradizione ci ha tramandato che il re, in viaggio in nave da Salerno a Palermo, imbattutosi in una tempesta, fece voto di erigere una chiesa nel luogo in cui fosse approdato sano e salvo insieme al suo equipaggio. Mantenne la promessa e, domenica 7 giugno dello stesso anno, nel giorno di Pentecoste ebbero inizio i lavori con la posa della prima pietra.
Sagra “Ra Pasta a Taianu”
Il Centro di Cultura Polis Kephaloidion di Cefalù è l’organizzatore, nei giorni 10 e 11 agosto, della XIII edizione della Sagra “Ra Pasta a Taianu”, dedicata a un piatto antico, risalente agli arabi, che si è mantenuto per tradizione nell’uso culinario di tutti i giorni, diventando il piatto cefalutano per antonomasia. Un appuntamento culturale molto importante che ha inizio il 6 agosto, quando si è soliti prepararla in occasione della festa del SS. Salvatore della Trasfigurazione, Patrono Storico e Titolare della Basilica Cattedrale di Cefalù. Questa festa del gusto avrà come palcoscenico “Piazza Cristoforo Colombo”, a partire dalle 19.
Alla scoperta delle origini di questo piatto
Il termine “taianu” deriva dall’ arabo “taio”, che era la creta con cui veniva creato il recipiente di terracotta, usato per la cottura della pasta, preparata a strati con carne manzo e agnello sfilacciata a mano per il ragù, melanzane, prima fritte e, poi, anch’esse sfilacciate e, per finire, il pecorino. Il condimento viene posto nel fondo della pentola di terracotta con la pasta e sul coperchio appoggiati dei carboni ardenti affinché la cottura avvenga contemporaneamente da sopra e da sotto, quasi in una sorta di forno. In altre versioni, al posto dell’agnello viene utilizzata la carne tritata, si ha l’aggiunta di mozzarella e la cottura non più a legna non utilizza recipienti di terracotta. Noi amanti della tradizione, però, amiamo la ricetta originale.
Viva “Ra Pasta a Taianu” e la meravigliosa Cefalù.