“Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa vive nelle nostre azioni presenti, passate e future”. È il messaggio firmato da Ultimo, il capitano della squadra dei carabinieri che arrestò il capo dei capi di Cosa nostra, Totò Riina.
Il testo scritto in un foglio bianco, con la scritta in calce Ultimo-Crimor unità militare combattente, è stato affisso tra le 8 corone di alloro istituzionali, vicino alla corona di alloro della Presidenza della Repubblica, in via Isidoro Carini a Palermo, dove si è svolta oggi la cerimonia per i 37 anni dell’assassinio mafioso del prefetto generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente della polizia di Stato Domenico Russo.
Il messaggio a firma del capitano ‘Ultimo’ Sergio De Caprio è stato poi rimosso. Al termine della cerimonia lo spazio era vuoto.
Alla cerimonia di Palermo erano presenti, fra gli altri, Rita, Nando e Simona Dalla Chiesa. Rita Dalla Chiesa si è abbracciata a lungo col prefetto Antonella De Miro. Presenti diverse autorità civili militari e istituzionali tra cui il sottosegretario agli Interni Stefano Candiani e il vicepresidente della Regione Gaetano Armao per il governo regionale.