“Cercate il suo volto. C’ è chi usa il rosario in qualche comizio, c’è chi lo porta sempre con se e lo stringe sempre al proprio cuore. Io ho trascorso circa tre ore di attesa pregando con il mio inseparabile rosario ed ascoltando Giovanni Paolo II”. Così il sindaco di Messina, Cateno De Luca ha commentato l’assoluzione nei suoi confronti da parte della corte di Appello di Messina, che nelle scorse ha confermato la sentenza di primo grado e lo ha assolto dai reati di abuso d’ufficio e falso, prescritta la tentata concussione.
La sentenza riguardava vicende del cosiddetto “Sacco di Fiumedinisi“, risalenti agli anni tra il 2004 e il 2010.
E De Luca tra le righe del suo commento e della comprensibile soddisfazione per quella che ha definito la fine di “9 anni di calvario”, nel riferirsi all’attesa per il verdetto della corte, ha lanciato una frecciata che pare proprio indirizzata al leader della Lega, Matteo Salvini, con il quale a suo tempo sono volate parole grosse quando De Luca era stato definito “un impresentabile”.
Al rituale del rosario che solitamente viene tenuto in mano dal leader leghista, De Luca ha risposto con la preghiera del “Cercate il suo volto”, che richiama la figura di Giovanni Paolo II ed evidenziando che “c’è chi usa il rosario in qualche comizio e chi lo porta sempre con se e lo stringe sempre al proprio cuore”.