“Sono stati sospesi dall’Anas, che ha disposto il blocco dello stipendio, i tecnici arrestati nell’ambito dell’Operazione Buche d’Oro della Guardia di finanza di Catania“. Lo rende noto la società, sottolineando in una nota che “in seguito agli arresti eseguiti a Catania, l’Anas ha provveduto a sospendere i tecnici arrestati e a bloccare l’erogazione degli emolumenti mensili“.
“Inoltre – prosegue la nota -, la Security di Anas, con il supporto di un gruppo di ingegneri della Direzione Generale, in stretto contatto con la Guardia di Finanza, sta effettuando controlli a tappeto sui lavori oggetto delle indagini avvalendosi di apparati tecnologici del Centro Ricerche di Cesano di Anas, al fine di verificare, anche ai fini della sicurezza delle infrastrutture, se sono stati rispettati la qualità e la quantità dei materiali previsti, nonchè quant’altro previsto dai capitolati di appalto“.
“Anas – evidenzia la nota – sta anche verificando se le imprese appaltatrici coinvolte nelle indagini siano impegnate, o lo siano state in passato, in altri interventi sull’intero territorio nazionale, che saranno anch’essi sottoposti a verifiche, e di fronte ai sofisticati atti criminali messi in campo dai funzionari coinvolti e dalle imprese, l’Azienda sta avviando ulteriori e ancora più incisive attività di controllo interno“.
“Anas continua a collaborare con gli inquirenti – si legge ancora nella nota – per offrire ogni contributo utile a fare piena luce sui gravi fatti individuati e condanna fermamente ogni comportamento illecito commesso dai propri dipendenti ed adotterà provvedimenti rigorosi e tempestivi nei confronti dei funzionari infedeli. La dirigenza di Anas, che non è coinvolta nei fatti corruttivi scoperti dalla Procura e dalla Guardia di finanza di Catania, ha collaborato e collabora attivamente con gli inquirenti per assicurare il contributo dell’Azienda all’azione anticorruzione, che sara’ improntata al massimo rigore, non solo con procedimenti disciplinari di licenziamento ma anche con richieste di risarcimento di tutti i danni alla reputazione di Anas e all’integrità delle opere stradali. Non appena acquisiti gli atti, Anas procederà anche alla costituzione di parte civile“, conclude la nota della Società.
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