Quasi un anno e mezzo dalla sua nomina ed ancora è stabile nelle sue poltrone. Stiamo parlando di Gaetano Tafuri. Il presidente di Ast, il 5 settembre del 2018 si è autonominato aministratore unico dell’azienda Ast Aeroservizi.
L’Ast Aeroservizi Spa, è la società controllata da Ast che gestisce in toto l’Aeroporto di Lampedusa. L’ autonomina è avvenuta in seno ad un’assemblea dei soci, in quell’occasione presieduta da Giovanni Amico. Amico, dirigente Ast è attualmente distaccato parzialmente presso AST Aeroservizi con la qualifica di “DG – Accoutable Manager”. E’ stato amministratore unico della società che gestisce l’aeroporto di Lampedusa a quanto pare dal 2006.
Ma Tafuri per il bene dell’azienda e per evitare un appesantimento dei costi aziendali nell’ottica della spending review si autoproclama presidente di Aeroservizi. Insomma: Il controllore che controlla se stesso, in quanto le due società sono in rapporto diretto. Il compenso annuo di Tafuri si aggira in torno ai 12mila euro. 3 mila euro in più rispetto all’ex amministratore delegato, ma il surplus è determinato dalla sua carica aggiuntiva.
Questa singolare scelta da parte del Presidente Tafuri fonda la sua legittimità sul D.L. 175/2016 (testo unico in materia di società a partecipazione pubblica) che stabilisce quanto segue: “non è consentito nominare, nei consigli di amministrazione o di gestione, amministratori della società controllante a meno che la nomina risponda all’esigenza di rendere disponibili alla società controllata particolari e comprovate competenze tecniche degli amministratori della Società controllante o di favorire l’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento.”
L’avvocato catanese torna alla guida dell’azienda siciliana trasporti nel 2018. Già nel 2012 era stato vicepresidente dell’Ast. Il presidente appartiene ad una dinastia di giuristi e magistrati ed è un fedelissimo dell’ex governatore Raffaele Lombardo.
Ma Tafuri nominerà un nuovo amministratore unico per Ast Aeroservizi? Alla domanda lo stesso avvocato Tafuri risponde a ilSicilia.it: “Cosa c’entra una domanda così secca è illogica. Il discorso è molto più ampio in questa vicenda. Le dico solo che in un anno di gestione probabilmente faremo utili”.