Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, a Taormina, è stato sede del consiglio generale della Fisascat Cisl alla presenza del segretario generale della Fisascat Cisl nazionale, Davide Guarini.
Alla riunione dei vertici regionali c’era anche il segretario generale USR Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, il segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia, Mimma Calabrò, il segretario regionale aggiunto Pancrazio Di Leo e il segretario generale della Fisascat Messina, Salvatore D’Agostino, e la componente della segreteria regionale Fisascat, Teresa Pintacorona.
Si è discusso di bilateralità ed opportunità di sviluppo per il lavoro e l’economia in Sicilia ed hanno partecipato all’incontro pubblico i giovani under 35 della federazione regionale del sindacato indicati dalle strutture territoriali, che hanno preso parte numerosi all’appuntamento nella Perla dello Ionio, anche in previsione della conferenza nazionale per i giovani che si terrà a gennaio a Milano.
Taormina è una realtà simbolo delle attività svolte dal sindacato a tutela dei lavoratori, in particolare degli stagionali, e da qui è ripartita di recente la battaglia della Fisascat Cisl per la modifica della Naspi e per la rifunzionalizzazione della Ape Social.
La discussione ha riguardato, ovviamente, il momento politico ed economico in ambito nazionale ed il segretario generale Guarini ha evidenziato la criticità della situazione: “Il governo purtroppo sta facendo altro rispetto alle esigenze dei lavoratori e si preoccupa del consenso. Non cito nessuno ma spesso si cerca solo il consenso personale e si pensa ai social, all’apparire e al proprio ego. La scommessa che noi dobbiamo portare avanti è fare azioni propositive, nell’interesse della gente, per fare crescere il paese tutto. Anche alcuni territori del nord che spesso “se la tirano” non sono messi bene e c’è il problema delle periferie abbandonate che vale per tutto il Paese. Le periferie del lavoro, ma anche quelle esistenziali e fisiche, che ci cono ovunque: da Roma a Palermo a Trapani e Messina e Milano. Abbiamo un compito non semplice e cioè di fare argine a questa deriva. Il momento economico e complesso e quando va bene si è in stagnazione. Serve un tessuto di infrastrutture utili all’industria, all’agricoltura e al turismo, perché come le merci possano anche spostarsi le persone”.
“Sul lavoro – continua Guarini – bisogna dare risposte concrete, anche oltre la retribuzione che si percepisce. Il dumping, intanto, lo combatteremo formando gli operatori sindacali regione per regione per essere preparati. Se non c’è lavoro tutto l’anno servono ammortizzatori sociali adeguati. Oggi c’è uno strumento (la Naspi) che anno dopo anno si riduce nella copertura e non aiuta i lavoratori. E’ necessario dare maggiore occupazione ai lavoratori. Questa legge di bilancio certamente non ci darà soddisfazioni. I giovani hanno diritto ad avere un futuro e c’è bisogno di fare le cose con coraggio. Serve responsabilità per muovere lo Stato, altrimenti di immobilismo moriamo e non ce lo possiamo permettere. Il Reddito di Cittadinanza, se fine a se stesso non serve a niente, bisognava prima sistemare i centri per l’impiego e formare prima i navigator, ma soprattutto creare le infrastrutture e migliorare il tessuto sociale ed economico, altrimenti quali opportunità avrà la gente per trovare un’occupazione?”.