Il governatore siciliano Nello Musumeci batte forte sul tema dell’autonomia.
Durante la visita a Gela per l’annullo filatelico di Eschilo, a 2475 anni dalla sua morte presso il liceo che porta il nome del tragediografo, il presidente della Regione parla degli investimenti futuri da parte dell’esecutivo siciliano.
LE DICHIARAZIONI
“Il Sud ha bisogno di deroghe, di velocizzare i processi autorizzativi. Per realizzare un’opera pubblica qui ci vogliono 4-5 anni. Quella che è rimasta dell’Autonomia della Regione e’ solo sulla carta. La Sicilia sara’ ultima ancora per anni. Lo è da 73 anni“.
“Dobbiamo recuperare tantissimo arretrato. Abbiamo 4 miliardi da spendere. Quando sono arrivato erano stati spesi 6 milioni di euro in 5 anni. Non ho trovato tecnici. Neanche un progetto, ora qualche uccello del malaugurio vuole ricattarmi – ha aggiunto Musumeci -. Da quando ci sono io abbiamo speso oltre le risorse comunitarie, 743 contro le 680 disponibili”.
“Siccome non sono ricattabile, io andrò avanti. Se andiamo avanti insieme possiamo recuperare“, chiosa il presidente della Regione. Alle 12.30, il governatore si trasferirà in contrada Timpazzo, per inaugurare il nuovo impianto per il Trattamento meccanico biologico dei rifiuti.
SU PROVENZANO
Musumeci si concentra poi sulla querelle con il ministro Provenzano: “Il ministro Provenzano ha perso un’occasione preziosa per tacere perché nessuno gli ha detto che da quando io sono alla guida della Regione, sono stati spesi più fondi di quelli chiesti dall’Unione europea, ed esattamente le risorse erano 680 milioni, ne abbiamo spesi 734, mentre Crocetta ne aveva spesi solo sei“.
“Al ministro e al Governo centrale – ha aggiunto – chiediamo piuttosto regole celeri perché oggi non bastano meno di 4-5 anni per realizzare un’opera pubblica nel Mezzogiorno. Il sud per recuperare la distanza con il nord ha bisogno di deroghe; c’è la necessità che i processi autorizzativi si esauriscano nello spazio di 6-8 mesi e così spendere subito il denaro disponibile“.
SUI RIFIUTI
Durante l’inaugurazione dell’impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb), realizzato a Gela con i fondi della Regione, il governatore si è soffermato sul tema dello smaltimento del rifiuti.
“La spazzatura in Sicilia non deve essere un problema, ma una risorsa e, dunque, saremo noi a decidere dove spalmare gli impianti che, in questo momento, vede una netta prevalenza dei quelli privati che trattano il 70 per cento dei rifiuti in Sicilia. C’è uno squilibrio di mercato inaccettabile“.
“Questo è uno dei sette – otto impianti pubblici che il mio governo ha deciso di realizzare in Sicilia – ha aggiunto – E siccome alcune Srr non ne hanno ancora deciso la localizzazione, ho nominato un commissario ad acta per procedere in maniera esecutiva“.