Il titolare di due noti locali notturni catanesi era costretto a pagare, dall’ottobre 2016, una somma pari a mille euro al mese a esponenti della cosca Cappello – Bonaccorsi a titolo di protezione: gli agenti della Polizia di Stato hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania su disposizione della procura distrettuale, nei confronti di Massimiliano Salvatore Salvo, 36 anni, detto “Massimo ‘u carruzzeri”, pregiudicato, già detenuto in regime di 41 bis, ritenuto responsabile, in concorso Francesco Salco, 28 anni, e Kristian Zappalà, 22 anni, di estorsione continuata e aggravata.
Il soggetto incaricato di riscuotere il “pizzo” sarebbe stato un emissario di Francesco Salvo, fratello di Salvatore Massimiliano Salvo, ritenuto al vertice dell’organizzazione mafiosa Cappello – Bonaccorsi. In un primo momento la somma veniva riscossa da quest’ultimo e successivamente al suo arresto – avvenuto a gennaio 2017 nell’ambito dell’operazione “Penelope” – dal fratello. Grazie alle intercettazioni ambientali e video-riprese, nella notte tra il 16 e il 17 dicembre fermavano l’esattore – identificato in Kristian Zappalà – mentre usciva dalla discoteca.
La perquisizione consentiva di rinvenire la somma di mille euro in banconote di vario taglio in possesso dello stesso, che veniva arrestato per estorsione aggravata. La Procura emetteva così un decreto di fermo nei confronti Francesco Salvo perché indiziato di concorso nell’estorsione e il Gip convalidava sia l’arresto che il fermo accogliendo altresì la richiesta di adozione di provvedimento restrittivo anche a carico di Salvatore Massimiliano Salvo. All’udienza del 4 gennaio scorso il Tribunale del Riesame di Catania ha confermato la misura cautelare emessa dal Gip nei confronti di Zappala’ e Francesco Salco, mentre la posizione di Salvatore Massimiliano Salvo sarà vagliata all’udienza del 16 gennaio.