Luana Cammalleri, la donna arrestata oggi insieme all’amante con l’accusa di avere ucciso il marito, Carlo Domenico La Duca, e averne fatto sparire il corpo, in passato era stata indagata per minacce nei confronti della suocera.
Durante una lite le aveva stretto attorno al collo il filo del telefono di casa e la vittima l’aveva denunciata. Il giorno prima che La Duca sparisse si era celebrata l’udienza per minacce a carico della Cammalleri in cui la suocera si era costituita parte civile. Prima che se ne perdessero le tracce l’indagata e il marito si stavano separando, ma continuavano a vivere insieme in un casolare a Cerda, vicino all’azienda agricola di famiglia.
La suocera e il figlio abitavano al piano superiore, la Cammalleri e i figli in quello di sotto. Nel terreno di proprietà dell’agricoltore e in alcuni campi che appartengono all’amante della indagata, Pietro Ferrara, i carabinieri stanno scavando alla ricerca del cadavere di Lo Duca. Ferrara, che era il miglior amico della vittima e viveva con la sua compagna, lavorava come agricoltore nell’azienda di Lo Duca.
Il caso della scomparsa dell’uomo è stato a lungo trattato dalla trasmissione Chi l’ha visto.
“È un momento drammatico per i familiari di Carlo La Duca, perché avere appreso che persone a lui vicinissime potrebbero essere coinvolte nella sua sparizione non fa altro che acuire il loro dolore”. Lo ha detto l’avvocato Salvatore Pirrone che assiste la madre e i familiari dell’agricoltore ucciso nel 2019 commentando l’arresto, per omicidio e occultamento di cadavere, della moglie e del migliore amico della vittima.
“La madre e i parenti non hanno mai creduto nell’allontanamento volontario di Carlo – aggiunge il legale – che era molto legato alla madre e, soprattutto, ai due figli che ora hanno 9 e 13 anni. Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia e supportato, nel rispetto dei ruoli, il difficile lavoro degli inquirenti, adesso aspettiamo l’inizio del processo a carico degli arrestati per costituirci parte civile”.