La trasferta sta già scatenando, prima ancora di iniziare, aspre polemiche e stavolta non c’entra il Tibet e nemmeno il Dalai Lama: il sindaco di Messina, Renato Accorinti, torna a far discutere e stavolta il motivo del contendere è l’annuncio della sua imminente partenza in Svezia per prendere parte ad un forum sul clima internazionale.
“Martedì 20 febbraio 2018 – annuncia il sindaco di Messina – sarò ospite a Stoccolma per una tavola rotonda sulle città come modello e laboratorio di cambiamento, sui cambiamenti climatici e migrazioni, insieme a Toni Ribas di Barcelona, Ashley Dawson di New York e Lise Sedrez di Rio de Janeiro. L’evento è organizzato e curato da KTH Environmental Humanities Laboratory e Arena Idé. In un momento di grande crisi delle politiche nazionali, le città possono davvero rappresentare un modello di cambiamento e rivoluzione necessaria per dare priorità e risposte ai bisogni dei cittadini più svantaggiati e vulnerabili. Motivo di grande amore e responsabilità verso Messina e quanto fatto in questi 5 anni. Vi racconterò al mio ritorno cosa è accaduto”.
A Messina, nelle strade e nei bar come sulle pagine dei social network, l’annuncio ha già acceso un nuovo dibattito e in tanti si sono subito chiesti: ma con tutti i problemi che ha la città metropolitana è il caso di lasciare Palazzo Zanca per andare in Svezia a seguire questioni internazionali che non sono capaci di risolvere nemmeno i leader della politica mondiale? Non è mancata nemmeno l’ironia pungente, a tratti impietosa, nei commenti di alcuni utenti sui social: “Messina sarà presa come esempio da non imitare probabilmente”, “Biglietto solo andata”, “Speriamo che la conferenza finisca a giugno”. E c’è chi ha anche affermato: “Glielo avete detto che Trump non c’è?”. Un messaggio, quest’ultimo, che richiama l’ormai ben noto scontro avvenuto al G7 di Taormina, in occasione del concerto al Teatro Antico, tra Accorinti e il presidente americano, al quale il sindaco di Messina ha urlato in platea “peace, no war”.
Accorinti, insomma, non finisce mai di far discutere, e per altro c’è anche chi lo difende: “Criticoni, che male c’è ad interessarsi dei problemi del mondo”, ed ancora “Renato non ti curar di loro, vai avanti”, “Al tuo ritorno fai conoscere tutto ciò che hai realizzato in questi anni”.
Il comune denominatore tra le opposte posizioni è che l’attuale primo cittadino è destinato sino alla conclusione della sua legislatura a dividere chi lo ha sostenuto e intende riproporlo per la sindacatura e chi invece aspetta con impazienza l’avvento delle giugno perché ritiene senza alcun dubbio che Messina debba mettere al più presto da parte questa esperienza amministrativa.