Sono passati più di due anni da quando, nel dicembre del 2016, l’amministrazione comunale firmava con il governo nazionale il Patto per Palermo, ma da allora sono pochi i passi in avanti fatti. Un programma del valore di 770 milioni di euro di investimento che aveva l’ambizione di cambiare il volto della città, con la realizzazione di importanti infrastrutture e l’erogazione di servizi avanzati alla cittadinanza. Da allora però, a parte gli annunci più volte reiterati nel tempo, poco è stato fatto dal punto di vista progettuale, mentre i tempi stringono. Tanto che proprio nei giorni scorsi si è tenuto un vertice tra i responsabili tecnici del Comune, per accelerare la pubblicazione dei bandi relativi alle progettazioni esecutive indispensabili per celebrare le gare d’appalto. Secondo il crono programma del piano i contratti devono essere stipulati entro il 31 dicembre 2019.
Per questo, in diverse occasioni, la Cgil di Palermo ha chiesto al sindaco Leoluca Orlando la costituzione di una cabina di regia, insieme alle parti sociali interessate. “Noi con l’amministrazione comunale – ha detto ai nostri microfoni Enzo Campo, segretario generale della Cgil di Palermo – avevamo intrapreso una discussione, unitariamente con Cisl e Uil. Addirittura avevamo fatto un tavolo permanente per seguire passo passo il tema della progettazione, dell’affidamento degli appalti”. Due fasi delicate, perché necessitano di tempi lunghi che di norma vanno dai 18 ai 24 mesi “se si procede celermente – spiega Campo – se questo non avviene rischiamo di sprecare una grande occasione”.
“Entro il 2017 – ha aggiunto – l’amministrazione comunale si era impegnata quantomeno ad avere i progetti pronti e fare partire i bandi di gara per far sì che importanti opere come le ulteriori linee tranviarie, che è l’impegno più cospicuo, ma anche le due scuole una a nord e una a sud della città di Palermo, con un impegno di circa 30 milioni di euro potesse dare intanto un servizio ai trasporti nella nostra città e per quanto riguarda il servizio scolastico, cosa non indifferente ma avrebbe e dovrebbe dare delle risposte in termini occupazionali al settore delle costruzioni, degli edili in particolare che stanno vivendo una crisi drammatica”.
“Il settore delle costruzioni – ha sottolineato Mario Ridulfo, della Camera del lavoro di Palermo – ha perso in questi anni la metà dei lavoratori censiti in cassa edile. Nel 2008 erano 20 mila, oggi sono poco meno di 10 mila”. Per Ridulfo “i lavori previsti sia dal Patto per la città di Palermo, che dal Pon Metro e dal Patto per la Sicilia sono lavoro che possono dare una boccata d’ossigeno in termini occupazionali e servono a recuperare il gap infrastrutturale della città e dell’area metropolitana”.