“Scongiurato il licenziamento dei 97 lavoratori del Cnos (Centro Nazionale Opere Salesiane, ndr), ma la politica e l’amministrazione regionale continuano a scaricare ancora sui lavoratori il carico dei sacrifici per mantenere l’occupazione”. Così i segretari regionali di Flc Cgil, Graziamaria Pistorino, Cisl Scuola, Francesca Bellia e Uil Scuola, Claudio Parasporo annunciano l’accordo raggiunto dai lavoratori con il Centro nazionale opere salesiane.
“Pur di salvare il proprio posto di lavoro – aggiungono – i lavoratori hanno deciso di ridursi le ore di lavoro fino al 60% e, di conseguenza, di percepire un stipendio più basso. Tutto questo accade anche a causa dei ritardi accumulati rispetto alla pubblicazione dei bandi per il finanziamento delle attività formative e alla mancata velocizzazione delle procedure per il loro affidamento agli enti. Tra queste attività non possiamo non citare quelle che consentono ai giovani la scelta di conseguire la qualifica professionale espletando l’obbligo d’istruzione previsto fino ai 16 anni di età”.
“Tanti danni i ritardi e l’inerzia della Regione stanno provocando – continuano – anche al personale già licenziato per i fallimenti, le revoche di accreditamento e le liquidazioni che nella generalità è ormai privo di ogni forma di ammortizzazione sociale e di sostegno al reddito”.
“Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola – concludono – dichiarano che, in tutte le trattative in corso, sentiti i lavoratori, si impegneranno nella ricerca di ogni soluzione possibile per la salvaguardia del lavoro, ma si augurano la stessa disponibilità da parte dei datori di lavoro. Ciò varrà nelle prossime occasioni, come ad esempio in relazione alla vertenza Endofap Don Orione o a quella Cerf Scarl, ormai arrivata alla fase di mediazione pubblica senza che si sia potuto trovare alcun accordo nella prima fase della procedura”.