Raddoppiano in Sicilia le condanne per danno erariale a carico di amministratori e dipendenti pubblici. Nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, il presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, Luciana Savagnone, ha fornito la cifra dei danni accertati nel 2017 con 107 sentenze: ammontano a 14 milioni e 365 mila euro, il doppio dell’anno precedente. La parte del leone la fanno Regione e enti locali che ricaveranno dalle sentenze della Corte oltre dieci milioni di euro. Allo Stato andranno 3 milioni e 421 mila euro, alle aziende sanitarie oltre 888 mila euro.
Le irregolarità più ricorrenti riguardano la gestione e l’impiego di contributi comunitari all’imprenditoria e all’agricoltura, lo spreco di risorse a volte concesse a soggetti privi dei requisiti previsti dalla legge, l’attribuzione di incarichi a “esperti” e consulenti, assunzioni illegittime e pagamenti ai dipendenti di emolumenti non dovuti. Varie le condanne per danno all’immagine.
“E’ un anno che è andato bene – scrive Savagnone – ma che sicuramente poteva andare meglio. Le fattispecie che arrivano a noi sono la punta dell’iceberg di una situazione che è sotto l’attenzione, l’azione di controllo però dovrebbe essere fatta all’interno dell’amministrazione”.
La presidente Savagnone ha poi segnalato una “sostanziale inerzia da parte delle amministrazioni a procedere a un controllo in merito alla spesa di denaro pubblico, così che sembra che nessuno si accorga di chi, agendo al suo interno, sperpera, sottrae denaro, spende male“.