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Lavoratori del turismo: i Sindacati denunciano il dramma dei monoreddito

mercoledì 28 Febbraio 2018

“Il perdurare della situazione di incertezza sul San Domenico Palace di Taormina fa crescere l’apprensione sul futuro dei propri lavoratori stagionali e in quelli a tempo indeterminato  ma rischia anche di diventare un preoccupante simbolo della drammatica condizione di precarietà in cui si trova in generale il comparto dei tanti lavoratori stagionali che operano nel settore del turismo a Taormina e nella zona ionica come nel resto della Sicilia e in altre parti d’Italia”.

Il monito è della Fisascat Cisl Sicilia che in una nota denuncia la preoccupazione  per “il mancato inizio dei lavori e le mancate autorizzazioni, che dopo mesi, vedono i lavoratori del San Domenico aggiungersi alla schiera degli stagionali italiani attualmente rimasti senza indennità e lavoro dopo aver percepito l’intero importo della “misera” Naspi (indennità di disoccupazione)”. 

La mancanza di lavoro e d’indennitàaffermano il segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl Sicilia, Pancrazio Di Leo e il segretario generale della Fisascat Cisl Messina, Salvatore D’Agostino – sta producendo ulteriore povertà, le famiglie sono senza reddito è hanno difficoltà per dar da mangiare ai propri figli. A fronte dei soldi pubblici che si investono per ristrutturazione aziendale e gli alti costi della politica, non si riesce a trovare un’adeguata somma per poter ripristinare il precedente sistema d’indennità che consentiva alle famiglie in assenza di un lavoro “per licenziamento involontario” di ricevere l’indennità necessaria per poter sopravvivere nei periodi di bassa stagione. I lavoratori stagionali che soprattutto al Sud sono monoreddito chiedono risposte allo Stato e alla Regione: cosa devono fare per poter sopravvivere? Le professionalità del settore turismo si vedono costrette a cambiare mestiere e settore, o peggio lasciare il proprio paese e l’Italia per cercare lavoro all’estero. Un lavoratore stagionale (a tempo determinato) percepisce con le leggi attuali mensilmente una retribuzione inferiore rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato che hanno gli scatti di anzianità, inoltre lo stagionale lavora per pochi mesi“.

“Gli stagionali, che nel passato avevano garantiti minimo sei mesi di lavoro continuativo, oggi con le nuove leggi lavorano con contratti a termine di un mese e se va bene rinnovabili per ulteriori mesi (sei mesi ovvero sei contratti di un mese). Riteniamo ciò assurdo e ingiustificabile. Il lavoro che non c’è, le aziende che chiudono per ristrutturazione, i lavoratori che vengono licenziati per riduzione di personale ed oggi non hanno diritto a nessun ammortizzatore sociale a fronte della perdita del posto di lavoro “unico sostegno per la famiglia”: questo è il quadro sociale di assoluta emergenza provocato dalle nuove e vigenti leggi e dalla Naspi”. 

I tempi indeterminati vengono licenziati per ristrutturazione, e se dopo 6 mesi l’azienda riapre, i lavoratori rischiano di non essere riassunti e di non riavere il proprio posto di lavoro, considerate le attuali leggi, un lavoratore dopo 30 anni di lavoro si trova cosi disoccupato involontario e senza lavoro. Questi lavoratori del turismo cosa dovranno fare per sopravvivere? La politica del Parlamento è ingiusta a fronte di incentivi per le aziende per ristrutturare, per modernizzare, e sta così producendo i nuovi poveri del XXI secolo. Si sta incentivando questo senza una garanzia per i livelli occupazionali e ciò corrisponde a una continua perdita di posti di lavoro e crea nuova povertà. C’è una classe politica che oggi è distante dai problemi reali della gente“.

“I politici, a fronte dei gravi problemi in oggetto – conclude la nota -, vogliano considerare al di fuori degli schieramenti politici che le persone, i lavoratori, i pensionati oggi non sono in grado di poter sopravvivere a tale situazione. Per il bene comune non bisogna pensare solo a interessi politici di partito ma pensare e cercare soluzioni appropriate per la gente comune e non solo promesse elettorali”. “Noi – ha evidenziato infine il segretario generale regionale della Fisascat Cisl Sicilia, Mimma Calabrò – siamo pronti, con l’impegno e la determinazione di sempre, a fare la nostra parte a tutela dei lavoratori e ne abbiamo già dato ampia dimostrazione con tutti gli atti presentati e posti all’attenzione della Presidenza della Repubblica, del Governo Nazionale e Regionale e della classe politica”.

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