Un lascito scomodo quello che Filippo Guttuso, ex dirigente del Museo Pitrè fino all’inizio del 2017, ha affidato alla nuova responsabile del sito, Eliana Calandra: al museo infatti mancano all’appello 253 oggetti da una collezione artistica.
E proprio Guttuso ha presentato una denuncia ai carabinieri del Nucleo Patrimonio artistico.
Un’indagine ancora aperta sulla quale c’è il massimo riserbo. “Stiamo per ora indagando“, dice Luigi Mancuso, comandante del nucleo.
Come scrive il Giornale di Sicilia, sono “scomparsi” antichi merletti, pizzi, bambole, mantelli, pugnali, balocchi, bilance, chiavistelli, attrezzi di lavoro, reliquiari, acquarelli, statuette, crocifissi, pitture su vetro, vecchie stampe, finimenti per cavalli, piatti.
E poi documenti, servizi da caffè, calici, personaggi di presepe in terracotta, porcellane. E persino un cilicio. Guttuso dispose, non appena insediato, l’anno scorso, una ricognizione degli oggetti. “Vidi lo stato di assoluto disordine nel quale versavano i depositi“, racconta .
Il materiale era ammassato nelle stanze del custode proprio perché il cantiere costrinse gli operai a mettere in disparte il materiale in attesa della successiva ricollocazione nel museo, nei nuovi locali, che apriranno nei prossimi mesi.
La smentita dell’assessore Cusumano: ”Molti oggetti in restauro”
“La presunta mancanza di oggetti dalla collezione Pitré è stata oggetto di indagine da parte dei Carabinieri, che hanno sentito l’attuale dirigente Eliana Calandra“.
Lo rende noto l’assessore alla Cultura del comune di Palermo, Andrea Cusumano, intervenendo in merito alla notizia secondo cui al museo Pitré mancano all’appello 253 oggetti da una collezione artistica.
“E’ stato riscontrato – spiega l’assessore – che molti degli oggetti nella lista dei presunti ammanchi si trovavano in restauro ed infatti parte di questi sono stati di recente restituiti dal Centro Restauro Regionale ed altri sono ancora presso lo stesso Centro; altri sono piccoli oggetti di materiale organico che si sono degradati decine di anni fa e per i quali era da tempo ben nota l’assenza“.
“Per alcuni oggetti, effettivamente sottratti alla collezione negli anni novanta – aggiunge Cusumano -, è stata fatta a suo tempo apposita denuncia. In ogni caso, al fine di fare completamente chiarezza in tempi brevissimi, e verificare che non vi siano effettivamente ulteriori oggetti sottratti alla collezione, ho dato dunque incarico alla dirigente di fornire dati puntuali, oggettivi e di riscontro rispetto a ciascuno dei presunti oggetti mancanti“.
“L’Amministrazione si riserverà di agire in ogni sede contro eventuali responsabilità per l’ammanco di oggetti costituenti la collezione del Museo, cosa che sarebbe gravissima, o contro chi potrebbe aver diffuso informazioni infondate, cosa non meno grave“, conclude l’assessore alla Cultura del comune di Palermo, Andrea Cusumano.