Per l’ottava edizione del Minimo Teatro Festival del Piccolo Teatro Patafisico le parole chiave saranno sperimentazione, commistione, scambio e memoria.
Il festival nazionale di corti teatrali, che si terrà il 12 e 13 maggio al Piccolo Teatro Patafisico (Complesso Pisani – ex Manicomio, via Gaetano La Loggia, 5), realizzato in collaborazione con M’Arte, diARiA, Teatro Libero, Blitz, Arteria Mediterranea e Cascina dell’Inverso ospiterà sette spettacoli e, novità di quest’anno, due giurie (quella Ufficiale, composta da Guido Valdini, Luca Ricci, Micheline Vandepoel, Luca Mazzone e Giuseppe Cutino; e quella Diverse Visioni) che assegneranno il premio di mille euro alla compagnia vincitrice.
Da sempre il Patafisico fa i conti con spazi piccoli e precari e da qui nasce l’idea di un “Teatro Minimo” che ha come protagonista l’attore, il suo corpo e la sua voce, che non necessita di scenografie imponenti, artifizi scenici o compagnie numerose e che non esclude possibili e affascinanti intersezioni con altri elementi quali la musica e le nuove tecnologie. In un momento storico di forte crisi economica del mondo dello spettacolo tutto e del teatro in particolare il grande Teatro si fa piccolo, si fa valigia, si fa Minimo, si fa necessario.
“Quest’anno si darà spazio alle storie, alle narrazioni di memorie e alle domande che non hanno pretesa di essere evase – ha dichiarato la direzione artistica – Come sempre si tratta di una selezione tra le proposte inviate da tutta Italia e per questa edizione nostro malgrado tra i selezionati manca la danza. C’è invece una rappresentazione equilibrata tra generi e provenienze geografiche“.
Ospite della serata del 13 maggio il gruppo di Arte Migrante che darà un esempio delle sue pratiche espressive e relazionali.
Questa edizione prevede anche due workshop che fanno parte della “La trilogia del ridere” condotti da Micheline Vandepoel, realizzati in collaborazione con Lucia Fusina, Vera Mor e Mario Barnaba (per partecipare consultare la pagina Facebook).
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